Ciciliano sui Campi Flegrei: dichiarazioni allarmanti, sicurezza insufficiente. Il SIC scrive al Comandante Generale e al Comandante della Legione CC Campania

Fluminimaggiore, 19 febbraio 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

e, p.c.

AL SIG. COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI CAMPANIA

Gen. D. Giuseppe LA GALA

Napoli

 

Oggetto: Ciciliano sui Campi Flegrei: dichiarazioni allarmanti, sicurezza insufficiente

 

Illustrissimo Signor Comandante Generale,

questa Segreteria Generale, in piena sintonia con la Segretaria Regionale Campania, retta dal Segretario Generale Regionale Massimiliano Monaco, esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dal Capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, durante l’incontro con i cittadini dei Campi Flegrei.

Alla domanda su cosa accadrebbe in caso di una scossa di magnitudo 5, la risposta è stata “Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e si contano i morti. Se veramente ci troviamo di fronte a questa reale situazione”.

Parole che, oltre a essere di estrema gravità, confermano l’inadeguatezza delle misure di sicurezza attuali.

Ancor più allarmante è la dichiarazione secondo cui le vie di fuga saranno pronte solo tra qualche anno, lasciando intendere che, al momento, la popolazione è esposta a un rischio concreto senza un piano di emergenza realmente efficace per la sua tutela di tutti i cittadini.

Le Forze dell’Ordine e i cittadini dei Campi Flegrei non possono essere lasciati soli ad affrontare un rischio tanto grave.

E le Istituzioni non possono restare a guardare.

Per questo motivo ci rivolgiamo ancora una volta a Lei, Signor Comandante Generale, affinché intervenga con assoluta fermezza per rassicurare i suoi Carabinieri presenti in quel territorio che nonostante il reale pericolo continuano a garantire la presenza e la sicurezza pubblica alla popolazioni.

Un deferente saluto.

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Campi Flegrei, emergenza sismica. La sicurezza dei Carabinieri deve essere garantita con assoluta priorità

I Campi Flegrei sono un complesso vulcanico attivo, circondato da aree urbane ad alto rischio.
Un crescente rilascio di zolfo dalle fumarole è tipico dei vulcani quiescenti che attraversano una fase di possibile, graduale, riattivazione.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri ha pubblicamente denunciato le condizioni di estremo pericolo originate dalla crisi bradisismica in corso, sottoposta a costante monitoraggio da parte dei vulcanologi.

Negli ultimi giorni si è registrato un nuovo sciame sismico con eventi di magnitudo rilevante che sono stati avvertiti dalla popolazione.

Nella giornata di domenica 16 febbraio, una scossa di magnitudo 3.9 con epicentro nel Golfo di Pozzuoli ha fatto tremare l’intera area flegrea e diverse zone di Napoli.
Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio, alle 00:19, un altro evento sismico di magnitudo 3.9, con ipocentro a soli 2 km di profondità, ha scosso nuovamente il territorio, seguito da una replica di magnitudo 2.5.
Questi eventi si inseriscono in una sequenza che ha già prodotto oltre 180 scosse, molte delle quali superiori a magnitudo 2.0.

Il SIC ha più volte segnalato alle Autorità Governative la sottovalutazione del fenomeno, che si scontra con la crescita del disagio che invece i cittadini provano a fronte del perdurare degli sciami sismici e delle scosse, nonché dello sconforto rispetto a evacuazioni e soprattutto rispetto alle prospettive future che ai più appaiono incerte e pericolose.
Ciò anche in ragione dei rischi di sciacallaggio e di speculazione immobiliare.

Con persistente fermezza abbiamo più volte chiesto un tempestivo intervento istituzionale per garantire l’incolumità dei Carabinieri che prestano servizio nell’area interessata dal fenomeno sismico.

Nonostante le reiterate segnalazioni e richieste di intervento, le competenti Istituzioni non hanno fornito alcun riscontro, palesando un ingiustificato disinteresse.

Il perdurare dell’attività sismica ingenera preoccupazione nei Carabinieri che dimorano, unitamente ai propri familiari, negli alloggi di servizio.
Questi Colleghi sono costretti a convivere con il timore costante di nuove scosse e di possibili aggravamenti della crisi sismica.

Questa scarsa attenzione da parte delle Istituzioni preposte alla risoluzione delle problematiche descritte è inaccettabile e deplorevole.

La vita umana non è assoggettata a lentezze burocratiche.

I Carabinieri che operano in quei territori e i loro familiari meritano di ricevere immediate risposte.

L’emergenza è in atto e non può più essere trattata come un rischio remoto. Quella dei Campi Flegrei è una situazione critica a livello nazionale e l’inerzia delle Istituzioni è inaccettabile.

Non rimarremo in silenzio.

La sicurezza dei Carabinieri è di assoluta priorità.

Stigmatizziamo l’inettitudine ed il pressappochismo di coloro che hanno il dovere di intervenire.

Servono immediate misure per tutelare il personale in servizio in una delle aree più delicate dal punto di vista sismico e vulcanico.

La sicurezza dei Carabinieri non può essere sottovaluta o, peggio ancora, ignorata.

I Carabinieri devono lavorare e vivere in condizioni di sicurezza, con protocolli di emergenza idonei a fronteggiare ogni possibile criticità.

“IL TEMPO DELLE PAROLE E DELLE ATTESE È FINITO. ADESSO SERVONO I FATTI.”

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Emergenza bradisismo, servono interventi immediati

La Segreteria Regionale SIC Campania manifesta forte preoccupazione per il nuovo sciame sismico che ha colpito l’area dei Campi Flegrei nella serata del 12 febbraio 2025, con 36 scosse registrate e una magnitudo massima di 2.5.

Questi eventi confermano l’instabilità della zona e l’urgenza di adottare misure concrete per tutelare la sicurezza della popolazione e delle Forze dell’Ordine che operano in un contesto sempre più critico.

I Carabinieri, come sempre, sono in prima linea nel garantire ordine pubblico e assistenza ai cittadini, ma non possono essere lasciati senza strumenti adeguati e senza il giusto riconoscimento per il loro impegno in un territorio ad alto rischio.
DALLE PROMESSE BISOGNA AGIRE CON I FATTI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
LE NOSTRE RICHIESTE IMMEDIATE:

• Verifica delle infrastrutture: è essenziale controllare la stabilità degli edifici pubblici e delle caserme, per garantire la sicurezza del personale in servizio.
• Risorse e formazione per i militari: dotazioni adeguate e addestramento specifico per operare in scenari di emergenza sismica.
• Istituzione di un’indennità per il rischio sismico nel F.E.S.I.: i militari impiegati nelle aree interessate dal bradisismo devono ricevere un compenso adeguato per il rischio e il disagio a cui sono esposti.
• Assegno straordinario per i quadri dirigenziali: riconoscimento economico per i comandanti e i responsabili di reparto che gestiscono le operazioni in condizioni di emergenza.

Questa Segreteria Regionale sostiene pienamente quanto già richiesto dal Segretario Generale nell’ultimo comunicato, ribadendo la necessità di misure concrete per garantire la sicurezza e il giusto riconoscimento ai Carabinieri operanti nelle zone a rischio sismico.
L’intensificarsi del bradisismo non può essere ignorato: servono risposte immediate per proteggere cittadini e operatori della sicurezza.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri continuerà a monitorare la situazione e a battersi per ottenere garanzie concrete a tutela di tutti.
Non aspettiamo la prossima scossa: il momento di agire è adesso.

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Limitazione degli effetti della riabilitazione penale militare e/o ordinaria nelle procedure concorsuali e selettive per accedere ai ruoli superiori e per l’impiego in missioni di breve durata all’estero

Preg.mo Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

in un clima di leale e fattiva collaborazione e nell’esclusivo interesse di tutelare il benessere e i diritti dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente criticità, che ingenera una ingiustificata disparità di trattamento e di pari opportunità tra il personale dipendente.

La riabilitazione è un istituto di diritto sostanziale annoverato tra le cause estintive della pena e, come tale, disciplinato al codice penale agli articoli 178-181.
Esso si prefigge lo scopo di favorire l’emenda del reo, reintegrandolo nella posizione giuridica goduta fino alla pronuncia della sentenza di condanna attraverso l’eliminazione delle conseguenze penali diverse dalla pena principale, le quali costituiscono un ostacolo per il normale svolgimento dell’attività dell’individuo nel consorzio civile.

Si tratta di una causa di estinzione delle pene accessorie e degli effetti penali della condanna, caratterizzata da una funzione premiale e promozionale.

La concessione della riabilitazione, da parte del Tribunale di sorveglianza, ex art. 683 c.p.p., postula la dimostrazione del ravvedimento del richiedente, desumibile da comportamenti regolari tenuti nel lasso di tempo predeterminato dalla legge e sino alla data della decisione sull’istanza, nonché dalla sua attivazione per l’eliminazione delle conseguenze pregiudizievoli, derivate dalla condotta criminosa.

È noto, altresì, che l’istituto della riabilitazione militare, disciplinata dagli artt. 72 e 412 c.p.m.p., è una causa di estinzione della pena consistente nell’eliminazione delle incapacità giuridiche, delle pene militari accessorie e degli altri effetti penali derivanti dalla sentenza di condanna definitiva irrogata dalla Magistratura Penale Militare.

A norma degli artt. 1430 e 1452 d.lgs. 66/2010 (T.U.O.M.), il beneficio de quo ripristina la concessione delle decorazioni, delle distinzioni onorifiche di guerra, nonché il
riacquisto delle ricompense al valore e al merito perse in conseguenza della condanna, eliminando anche l’incapacità di conseguirle in futuro.

Tanti Colleghi, nonostante abbiano ottenuto la riabilitazione penale ordinaria e/o militare, continuano ad essere estromessi/esclusi dalle procedure concorsuali per l’avanzamento ai ruoli superiori e nelle selezioni per l’impiego in missioni di breve durata all’estero.

Tale discriminazione è dovuta alle prescrizioni esistenti nei bandi concorsuali e nelle disposizioni per l’impiego fuori aria.
Tali prescrizioni escludono, aprioristicamente, i Militari che abbiano riportato condanne nonostante sia intervenuta la riabilitazione.

Paradossalmente, gli effetti prodotti dalla riabilitazione penale ordinaria e/o militare non intervengono nelle procedure concorsuali e selettive della nostra Amministrazione.

Tale discriminazione ha ripercussioni negative nel morale e nella carriera dei Militari che, nonostante abbiano ottenuto la riabilitazione penale ordinaria e/o militare, continuano a subire delle ingiustificate e pregiudizievoli valutazioni sulla sussistenza dei requisiti necessari per partecipare alle procedure concorsuali per accedere ai ruoli superiori e alle selezioni per l’impiego in missioni di breve durata all’estero.

In considerazione di quanto sopra e al fine di garantire pari opportunità e per soddisfare le legittime aspirazioni del personale, chiediamo a Lei, sig. Comandante Generale, di volere disporre la modifica delle attuali disposizioni che regolamentano le procedure concorsuali per accedere ai ruoli superiori e selettive per l’impiego in missioni di breve durata all’estero, secondo i principi di ragionevolezza e proporzionalità, garantendo congruità e logicità all’azione amministrativa.

Colgo l’occasione per formulare deferenti saluti.

Fluminimaggiore, 10 Febbraio 2025

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Maggiorazioni del F.E.S.I. per Servizi che, per tipologia ed ambito ambientale di svolgimento, risultano particolarmente dannosi alla salute psico-fisica degli Operatori

Fluminimaggiore, 8 febbraio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

Oggetto: Maggiorazioni del F.E.S.I. per Servizi che, per tipologia ed ambito ambientale di svolgimento, risultano particolarmente dannosi alla salute psico-fisica degli Operatori.

Egregio Signor Comandante Generale,

in un clima di leale e fattiva collaborazione, volta alla tutela del benessere dei propri iscritti, ci corre l’obbligo di segnalare le gravi condizioni lavorative in cui operano i Militari impiegati in alcune aree territoriali e presso alcuni Reparti, dove il degrado ambientale e il rischio per la salute e lo stress lavorativo si sommano a carichi di lavoro insostenibili e a un contesto operativo estremamente complesso per fenomeni delinquenziali legati a sodalizi criminali.

Ill.mo Signor Comandante Generale, ci rivolgiamo a Lei perché vengano inserite, nella discussione del prossimo F.E.S.I., le proposte di seguito elencate, affinché si dia il giusto riconoscimento economico ai Servitori dello Stato che, esponendosi a grave pericolo per la loro incolumità, non possono essere dimenticati.

Ecco i nostri suggerimenti:

1) riconoscimento di un emolumento per la presenza in servizio giornaliero, con relativa assistenza sanitaria in caso di malattia importante contratta nello svolgimento del proprio dovere, ai Militari che prestano servizio:

  1. nella zona dei Campi Flegrei e nelle aree vulcaniche;
  2. in aree con alto indice di inquinamento ambientale per la presenza di sostanze tossiche, per i continui roghi illegali (TERRA DEI FUOCHI);

2) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comando Generale dell’Arma ed i Comandi di Vertice (Interregionale, Cufaa, Cums, Comando Scuole)

3) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi Legione;

4) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi Provinciali;

5) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi SMD e SME;

6) Maggiorazione per il personale in servizio presso i R.I.S. e il R.A.C.I.S, A.P.I., SOS, Nuclei Investigativi/Operativi e R.O.S. ovvero impiegati per la tutela ambientale, dei parchi, la biodiversità e l’antibracconaggio;

7) Maggiorazione per tutti i Referenti Informatici a duplice incarico;

8) Maggiorazione per i Comandanti dei Nuclei Carabinieri Forestali;

Sulla base dell’esposta analisi, al fine di migliorare la condizione economica del personale dell’Arma dei Carabinieri che presta servizio nei Reparti indicati al precedente paragrafo, chiediamo a Lei di valutare positivamente la corresponsione delle indennità suggerite con la presente.

L’occasione è gradita per porgerLe un ossequioso saluto.

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Solidarietà ai Carabinieri impegnati nei Campi Flegrei e proposta di istituire indennità specifica all’interno del F.E.S.I. per il personale in servizio nelle aree vulcaniche

Fluminimaggiore, 6 febbraio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

Oggetto: Solidarietà ai Carabinieri impegnati nei Campi Flegrei e proposta di istituire  indennità specifica all’interno del F.E.S.I. per il personale in servizio nelle aree vulcaniche.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

il Sindacato Indipendente Carabinieri esprime la propria profonda vicinanza e solidarietà a tutti i militari in servizio nei Campi Flegrei, in particolare nelle aree di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, che in queste ore stanno affrontando una nuova intensa fase di attività sismica e bradisismica.

Il fenomeno del bradisismo, già noto nella zona, si è notevolmente intensificato nel corso dell’ultimo anno, con un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi sismici. Questa situazione, oltre a generare preoccupazione nella popolazione, rappresenta una condizione di stress operativo e psicologico per il personale dell’Arma, chiamato a garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso alla cittadinanza in un contesto di rischio costante.

Alla luce di queste criticità e grazie alle segnalazioni giunte dalla nostra Segreteria Generale Regionale SIC per la Campania, questa Segreteria Generale chiediamo al Signor Comandante Generale e alle Istituzioni competenti di adottare misure concrete a tutela dei militari impiegati nelle aree vulcaniche e bradisismiche:

  1. Istituzione all’interno del F.E.S.I. di una specifica indennità di rischio per tutto il personale operante in aree ad alto rischio sismico e vulcanico, sul modello di quanto già previsto per altre condizioni di particolare pericolo.
  2. Potenziamento dei presidi di sicurezza con l’adeguamento delle infrastrutture delle caserme e degli alloggi di servizio, garantendo che rispettino i più alti standard antisismici e di evacuazione rapida in caso di emergenza.
  3. Formazione specifica per il personale sull’intervento in scenari di emergenza vulcanica e sismica, con corsi di aggiornamento periodici in collaborazione con la Protezione Civile e l’INGV.
  4. Supporto psicologico per il personale che opera quotidianamente in condizioni di alta pressione e stress, con l’istituzione di un servizio di assistenza dedicato.

I carabinieri impiegati in queste zone svolgono un compito fondamentale per la sicurezza pubblica, spesso a rischio della propria incolumità. Non possono essere lasciati soli. È necessario che lo Stato riconosca il loro impegno con misure concrete e adeguate.

Il Sindacato continuerà a vigilare e a sostenere i militari coinvolti, impegnandosi affinché queste richieste vengano ascoltate e attuate al più presto.

L’occasione è gradita per porgere un ossequioso saluto.

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Sicurezza, Carabiniere investito a Bosa (NU). Pettineo (SIC): ‘Vicinanza al collega. Inasprire pene per condotte simili’

Fluminimaggiore, 6 FEB – “Nel pomeriggio di ieri, alle porte del comune marino di Bosa (OR), il Capo equipaggio di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Macomer (NU), nel corso dell’esecuzione di un posto di controllo, è stato investito da un centauro che non si è fermato all’alt.
Il fuggitivo è stato successivamente individuato e tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale, omissione di soccorso e lesioni aggravate, mentre il Carabiniere è stato immediatamente trasportato presso il nosocomio di Bosa per le ferite riportate, fortunatamente non gravi”.
Lo rende noto Luigi Pettineo, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri SIC.
“La vittima di questo scellerato gesto – prosegue Pettineo – è il Brig. Roberto Puggioni che, oltre che valido e coraggioso Carabiniere, è anche Segretario Regionale del SIC Sardegna.
A lui, ai suoi familiari e ai Colleghi della Compagnia Carabinieri di Macomer, vanno i nostri auguri di una pronta guarigione ed un plauso particolare ai colleghi che hanno provveduto alla tempestiva individuazione e all’arresto del motociclista.
L’escalation di violenza in danno degli appartenenti alle Forze di Polizia – aggiunge Pettineo – ha assunto proporzioni allarmanti per il numero di episodi registratesi in questi ultimi giorni.
Occorre intervenire con norme più severe per comportamenti e manifestazioni antisociali che espongono a grave pericolo l’incolumità dei cittadini e degli Operatori di polizia.
Come già fatto in altre occasioni, ancora una volta Il SIC chiede alle Autorità Governative che venga urgentemente modificato l’attuale impianto normativo che prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa per chi non si ferma all’alt degli Operatori di Polizia” – conclude.

La Segreteria Generale del SIC

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Rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024 – Istituto economico accessorio: adeguamento degli importi dell’indennità per operatori cyber – Estensione indennità

Onorevole Signor Ministro e spettabile Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

a seguito della nota informativa redatta e diramata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, SM – Ufficio Trattamento Economico, relativa al rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024 per il personale contrattualizzato (da Carabiniere a Capitano), questo Sindacato Indipendente Carabinieri vuole sottoporre all’attenzione delle SS.VV. illustrissime un aspetto che potrebbe migliorare il trattamento economico di numerosi Carabinieri.
Facciamo riferimento ad un Istituto economico accessorio, cioè l’indennità per gli operatori cyber, che ha visto nell’ultima contrattazione un adeguamento dei suoi importi.
Nell’Arma dei Carabinieri tale indennità è corrisposta, a oggi1 , solamente al personale in servizio presso il Centro di Sicurezza Telematica, le sezioni della Direzione di Telematica del Comando Generale e del Polo di telematica del Centro Nazionale Amministrativo2 , ovvero al personale dell’Arma dei Carabinieri in possesso delle qualifiche ivi indicate, effettivamente impiegato presso il Comando per le Operazioni in Rete dello Stato Maggiore della Difesa3.
Il Comando Generale dell’Arma, Ufficio Trattamento Economico4, ha specificato ulteriormente che per settore cyber si intendono “servizi di sicurezza e protezione delle reti informatiche e telematiche dell’Arma”, quindi mera attività preventiva e non repressiva (leggasi Polizia Giudiziaria) e che l’indennità è tassativamente indicata ai soli Uffici previsti all’art. 47 DPR 57/2022.
In precedenza, però, il II Reparto – Ufficio Operazioni del Comando Generale5, ha fornito una definizione6di “cyber security”, da intendersi “come impiego di prevenzione e approccio investigativo massimamente rivolto al Web, attuando vere e proprie forme di pattugliamento della rete, naturale estensione delle attività svolte sul terreno”, ampliando la nozione fornita dall’Ufficio Trattamento Economico, e rivolgendola in maniera diretta allo svolgimento di attività di Polizia sia in ambito preventivo (monitoraggio delle fonti aperte) che repressivo (compiti di polizia giudiziaria, come ad esempio sopralluoghi nel Web, perquisizione di domicili informatici remoti, ecc.).
Il concetto di “operatore cyber” non può essere circoscritto solamente a chi provvede alla sicurezza telematica delle reti ma anche a coloro che operano sulla rete al fine di individuare criminali/reati.
Ne è dimostrazione quanto avvenuto nella Polizia di Stato7, che ha recepito l’indennità in parola riconoscendola a tutto il personale in possesso di qualifiche professionali nel settore Cyber, non soltanto per chi svolge attività di protezioni delle reti, dei sistemi informativi, dei servizi informatici, delle comunicazioni elettroniche e di risposta agli eventi di sicurezza informatica dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza8, bensì anche a quel personale dotato di specializzazione “operatore cyber” o “analista di fonti aperte-OSINT e SOMCINT” (specializzazioni analoghe a quella “Operatore Indagini Telematiche”), quindi che svolge attività di Polizia Giudiziaria9.
In questo ambito il personale dei seguenti Reparti, R.O.S. RITel, R.O.S. Ufficio Comando Nucleo Reti, R.O.S. RAT, R.O.S. Sezioni dedicate (sia quelle tecniche che investigative) presso l’organizzazione periferica, le Sezioni Indagini Telematiche (SIT) dei Nuclei investigativi di Milano, Roma, Napoli e Palermo, nonché gli Operatori Indagini telematiche dei restanti Comandi provinciali e delle Unità Specializzate, è stato di fatto danneggiato rispetto ai paritetici colleghi della Polizia di Stato, provocando una evidente e ingiusta diversità di trattamento economico.
Sulla base dell’esposta analisi, nell’ambito di una politica di lealtà e confronto verso le Istituzioni con le quali deve agire per la salvaguardia degli interessi dei propri iscritti, questo Sindacato Indipendente Carabinieri, al fine di migliorare la condizione economica del personale dell’Arma dei Carabinieri che presta servizio nei Reparti indicati al precedente paragrafo, chiede alla SS.VV. illustrissime di valutare la possibilità di concedere agli stessi la corresponsione dell’indennità per operatore cyber.
Ci è gradito porgere i più distinti saluti.

1 Vds. la nota informativa n. 132/199-2018 “Comparto Difesa-Sicurezza. Provvedimenti di concertazione per il personale non dirigente 2019-2021”, reperibile alla pagina https://leonardo.rete.arma.carabinieri.it/Legislazione/Lists/Trattamento%20Economico/DispForm.aspx?ID=743.
2 Ex art. 47 co. 1 DPR 20 aprile 2022, n. 57.
3 Ex art. 47 co. 2 DPR 20 aprile 2022, n. 57.
4 Vds. lettera n. 132/216-4-2018 di prot. datato 21.09.2022.
5 Vds. lettera n. 1241/3-6-2021, datata 13.07.2022, Direttiva di Pianificazione 2023-2028
6 Vds. pag. 11 punto b. (1).
7 Vds. art. 17 D.P.R. 57/2022.
8 Ex art.2, co.1, let. b), n. 5 D.P.R. n.208/2001.
9 Come indicato nella circolare n. 555/VCP/27 del 22/07/2022 a firma del Capo delle Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

 

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Val Di Susa, attentato no-tav a cantiere. Atto criminale che poteva uccidere Poliziotti e civili

Attraverso un video diffuso nelle reti sociali, constatiamo che alcuni criminali attivisti NO-TAV hanno attaccato con un numerosi lanci di fuochi d’artificio il cantiere di San Didero in Val di Susa, provocando l’incendio di un generatore.

Solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco si è potuto scongiurare il peggio.

Le immagini dell’accaduto evidenziano che non ci troviamo di fronte a persone che protestano, ma a dei veri criminali senza scrupoli.

Tali azioni rappresentano un chiaro attacco alla Sicurezza pubblica.

I criminali che hanno messo in atto questo blitz hanno deliberatamente messo a rischio non solo la vita degli Agenti in servizio, ma anche quella di chiunque si trovasse nei dintorni, visto che un’eventuale esplosione delle bombole di acetilene avrebbe provocato un disastro.

Il SIC, nel condannare queste azioni criminali, auspica che la Magistratura eserciti le proprie funzioni con condanne ferree.

 

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Poliziotti investiti a Roma e Ragusa, Pettineo (SIC): ‘Operatori Forze dell’Ordine sempre più a rischio. Necessario rivedere regole d’ingaggio’

Roma, 3 FEB – “Piena solidarietà e vicinanza agli agenti investiti durante il servizio a Roma e Ragusa”.
Lo dichiara Luigi Pettineo, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri SIC, che continua: “Da quanto si apprende, gli Agenti coinvolti, pur riportando lesioni piuttosto gravi, non sono in pericolo di vita”.
“Nel caso di Roma, gli operatori erano all’inseguimento di un veicolo rubato.
Quando i due occupanti si sono fermati, le pattuglie sono intervenute per arrestarli, ma il veicolo ha improvvisamente ripreso la marcia, investendo il collega.
Invece, a Ragusa, un ventenne a bordo di uno scooter non si è fermato all’alt per un controllo e ha travolto un Agente, facendolo cadere rovinosamente a terra”.

“È inaccettabile che i Servitori dello Stato in divisa siano quotidianamente bersaglio di una violenza inaudita da parte di una criminalità sempre più efferata e spietata.
In Italia – spiega Pettineo – “non fermarsi all’alt della Polizia viene punito con una semplice sanzione amministrativa”.
Al contrario, in tanti Paesi europei, per chi non si ferma all’alt sono previste sanzioni penali e le Forze dell’Ordine sono legittimate a porre in essere ogni misura per bloccare il fuggitivo, che verrà comunque tratto in arresto per non avere arrestato la marcia”.

“Questi atti gravissimi dimostrano ancora una volta l’assoluta necessità di modificare l’attuale impianto normativo per garantire la sicurezza degli operatori di Polizia.
Il Ddl Sicurezza, in corso di approvazione da parte delle Camere, costituisce un valido strumento per arginare i fenomeni delinquenziali che destano maggiore allarme sociale e per incrementare la tutela delle Forze dell’Ordine.
Ma non è sufficiente”.

“Il SIC chiede alle Autorità Governative l’istituzione di tavolo tecnico finalizzato a definire regole d’ingaggio chiare e precise ed a definire il progetto di un istituto di Assistenza Sanitaria gratuita per le lesioni riportate nel corso dei servizi istituzionali”.

Non vogliamo subire ulteriormente questa inaudita violenza contro le Forze di Polizia.
Chiediamo a chi governa la nostra bellissima Nazione risposte efficaci per proteggere chi, ogni giorno, rischia la vita per garantire la sicurezza dei cittadini” – conclude.

La Segreteria generale SIC

 

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