Nelle scorse ore, alcuni rappresentati politici hanno affermato che in Italia si sta instaurando uno “Stato di polizia”.
Tali affermazioni mortificano e delegittimano l’operato degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che, con abnegazione ed altissimo senso di responsabilità, assicurano quotidianamente la pacifica ed ordinata convivenza tra i cittadini e sovvertono una verità che vede, al contrario, gli stessi oggetto di provocazioni e aggressioni quotidiani.
La recente guerriglia urbana di Milano è la chiara rappresentazione della inarrestabile decadenza dei valori etici e dello scarso senso di giustizia che alberga nelle metropoli italiane.
Nelle aree urbane periferiche e sovraffollate stiamo assistendo ad una crescita dei fenomeni delinquenziali e dei sentimenti di livore verso le Donne e gli Uomini in divisa.
E l’idea stessa che si possano commettere dei reati e farla franca, o cavarsela con poco, catalizza questi fenomeni, incrinando la credibilità del nostro sistema penale e la serietà delle nostre leggi sulla sicurezza.
Lo Stato è il presupposto perché i cittadini possano vivere in tranquillità e prosperità, possano fare il proprio lavoro e passeggiare serenamente nelle città. Un Paese in cui le regole sono inattendibili, perché il loro enforcement non funziona, è inaffidabile e non è credibile né all’interno né all’esterno dei suoi confini.
Le Forze dell’Ordine sono il baluardo della Democrazia e della Legalità, non il nemico di questi preziosi e fondamentali valori. Sobillare le masse contro i Servitori dello Stato porterà soltanto la nostra Nazione ad un inarrestabile decadimento socioeconomico.