Il delirio di onnipotenza è preludio di disfatta. La trasparenza è nelle azioni che seguono le parole e non soltanto una dichiarazione verbale di intenti

Ad aprile 2024 sono iniziati i lavori per il rinnovo contrattuale 2022/2024 del Comparto Sicurezza e Difesa.
Fin da subito, i Sindacati delle Forze di Polizia ad ordinamento civile hanno rappresentato che il raggio di manovra delle APCSM rappresentative è abbastanza ridotto.

Nelle APCSM rappresentative è emersa l’inesperienza e la scarsa capacità di esercitare proficuamente l’attività sindacale.
La rappresentatività sindacale si differenzia dalla rappresentanza militare.
Chi non vuole evolversi, cambiando forma mentis, è destinato all’estinzione.

Rimanere ancorati al modus operandi della rappresentanza militare non è più ammissibile ed il rischio che si corre è quello di non ottenere sostanziali miglioramenti economici che garantiscano condizioni di vita decorose.

Le risorse economiche destinate alle FF.AA. sono esigue e non garantiscono una suddivisione che consenta di apportare un reale e concreto miglioramento economico in favore di tutti gli appartenenti al Comparto Difesa.

Purtroppo, dobbiamo rilevare che, nel corso della contrattazione, gli spazi dedicati alle APCSM rappresentative sono stati utilizzati (COME DA VIDEORIPRESE DIFFUSE NEI CANALI SOCIAL) esclusivamente per rivendicare situazioni personali, senza prospettare gli interessi collettivi dei propri Associati, al solo fine di accrescerne il benessere e consentire agli iscritti di ottenere l’aumento degli emolumenti ordinari, previdenziali e di quelli accessori.

Le APCSM non possono e non devono ingenerare negli iscritti false aspettative.
Vantarsi di avere raggiunto la rappresentatività e di essere i più forti non ha alcuna valenza se nel tavolo della funzione pubblica non vengono avanzate idonee proposte tese a migliorare le condizioni economiche dei propri iscritti.

“Il delirio di onnipotenza è preludio di disfatta”.
Servono validi attori che rappresentino i propri Associati con conoscenze tecniche delle materie in trattazione e che prediligano gli interessi collettivi, avanzando proposte supportate da elementi certi ed incontrovertibili.

Coloro che sono chiamati a rappresentare una moltitudine di soggetti devono preoccuparsi di curare la propria formazione tecnica.
“Non facciamo indossare la toga da Avvocato a chi non ha nemmeno conseguito la laurea”.
Il silenzio lascia a ciascun Associato la possibilità di avere una visione chiara e di comprendere le reali capacità di coloro a cui ha affidato il proprio benessere.
Quando si parla di lottare per dare più dignità ai Carabinieri, non è concepibile ed ammissibile che non trapelino notizie sull’andamento del tavolo della contrattazione.

Ogni iscritto merita di ricevere il massimo rispetto da chi lo deve rappresentare. Merita di essere informato delle proposte avanzate, qualora ve ne siano.
Forse dobbiamo interpretare il silenzio come incapacità rappresentativa o inettitudine?
Tanti sono i compiti che un Sindacato è chiamato a svolgere e tra questi la contrattazione.

Ogni APCSM deve avanzare idonee proposte per migliorare le condizioni lavorative ed economiche degli iscritti.
Ogni Sigla Sindacale militare deve promuovere l’accrescimento formativo di chi riveste un ruolo decisionale in seno all’Organizzazione per offrire garanzie di maggiore serenità e benefici nell’ambito lavorativo.

Il SIC non ama rimanere in silenzio e predilige la trasparenza con i propri Associati, condividendo ogni informazione sulle molteplici attività svolte.
Lo ribadiamo da sempre che sbandierare solo la certificazione della rappresentatività per i principianti sindacalisti privi di titoli è prendere in giro i Carabinieri.

La coerenza non è cecità, testardaggine, limitatezza ma consapevolezza delle proprie scelte e accettazione delle responsabilità che ne derivano. É chiarezza di intenti e fermezza di carattere.

Molto presto i Carabinieri si renderanno conto che il SIC – SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI è una Organizzazione seria e trasparente, che si avvale di professionisti di altissimo livello e li mette a disposizione degli iscritti.

L’eventuale separazione dei tavoli di contrattazione dei Comparti Sicurezza e Difesa, tanto agognata dai Sindacati della Polizia di Stato che lamentano scarse capacità di rappresentatività nelle sigle sindacali militari di recente ingresso nel tavolo della Funzione Pubblica, determinerà un trattamento economico non perequativo tra le Forze di Polizia a ordinamento civile e quelle a ordinamento militare.

Non possiamo affidare la nostra tutela a chi non ha a cuore il benessere dei propri Associati e si vanta di essere il migliore quando si nasconde nella disputa.

“Exigua his tribuenda fides, qui multa loquuntur.
Ignorantia est superbiae filia”.

“Bisogna prestare poca fede a quelli che parlano molto.
L’ignoranza è figlia della superbia”.

Fluminimaggiore, 24 maggio 2024.

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La Segreteria Nazionale SIC incontra la Segreteria Regionale e i Referenti territoriali SIC della Sardegna

Nel pomeriggio di ieri, 22 Maggio 2024, ad Oristano, il Segretario Generale del SIC, Luigi Pettineo, ed alcuni componenti del Direttivo Nazionale hanno incontrato i Referenti Regionali e  territoriali SIC della Sardegna.

Un confronto formativo finalizzato ad accrescere le competenze dei Rappresentanti sindacali che operano sul territorio regionale.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i servizi che il SIC offre ai propri iscritti.

Il Segretario Nazionale Carla Pinna ha illustrato l’assistenza e la tutela legale offerta agli iscritti e le relative polizze assicurative che sono state  opportunamente studiate per garantire la massima economicità ai nostri Associati e, nel contempo, una qualificata assistenza da parte di eccellenti figure professionali che cooperano con  la nostra Organizzazione Sindacale.

È stato illustrato ai presenti il servizio di assistenza e di supporto psicologico offerto dal SIC agli iscritti e alle loro famiglie,  sotto la direzione del Segretario nazionale Maurizio Testoni.

Nel seminario formativo è stata trattata la specifica tematica dell’assistenza riservata ai giovani Carabinieri. Un’assistenza a cui i giovani possono accedere h24 tramite un  numero dedicato, attraverso cui il SIC offre una guida esperta, dando risposte immediate su eventuali criticità di servizio, sotto la direzione del Segretario Nazionale Responsabile della Comunicazione Francesco Piero Lo Iacono, che ha anche la delega all’assistenza e guida  tecnica professionale  per i Comandanti di Stazione ed i Sottordini.

Sono, altresì, stati esplicitati i servizi di welfare ed utility ed illustrate le sinergie con il mondo imprenditoriale e le opportunità esclusivamente dedicate agli iscritti e alle loro famiglie.

 

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Capaci, 23 maggio 1992. Il SIC non dimentica!

Il 23 Maggio del 1992, a Capaci (PA), la mafia sferra un infame attacco direttamente al cuore dello Stato.
Alle 17,58 una carica di 500Kg di tritolo fa saltare in aria il tratto di A29 su cui viaggiava il convoglio del giudice Giovanni Falcone.
Nella violentissima esplosione perderanno la vita il Giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli Agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

IL SIC NON DIMENTICA!

Nuovo ricovero in ospedale per il Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto. La vicinanza del SIC

Il SIC ha appreso con grande preoccupazione dell’improvviso ricovero in ospedale, la scorsa notte, del Ministro della Difesa, Onorevole Guido Crosetto.

Nel momento in cui scriviamo, i media riferiscono che le sue condizioni sono stabili, il che ci rincuora.

Al Ministro e ai suoi familiari il SIC esprime la più totale vicinanza ed i migliori auguri per una pronta guarigione e un rapido recupero.

L’impegno e la dedizione profusi dall’Onorevole Crosetto al servizio pubblico e a favore delle APCSM impegnate nella tutela dei diritti di tutti gli appartenenti alle Forze Armate sono da sempre esemplari e sono oggetto della nostra incondizionata gratitudine.

Siamo certi che anche in questo momento di difficoltà la sua forza e determinazione lo porteranno a superare brillantemente questa nuova sfida.

LEGGI LA NOTA INVIATA STAMANE AL MINISTRO

 

Inquadramento nella dirigenza civile dei Dirigenti militari inidonei al servizio militare incondizionato (Ufficiali Superiori e Ufficiali Generali)

Fluminimaggiore, 21 Maggio 2024

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA

On. Guido Crosetto

e p.c.

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Teo Luzi

Oggetto: Inquadramento nella dirigenza civile dei Dirigenti militari inidonei al servizio militare incondizionato (Ufficiali Superiori e Ufficiali Generali).

Il Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66) prevede – in seguito alle modifiche ad esso apportate dai provvedimenti di cd. “riordino delle carriere”, ossia il D.Lgs. 29 maggio 2017 n. 94, per le Forze Armate, e il D.Lgs 29 maggio 2017 n. 95, per le Forze di Polizia – che la carriera dell’Ufficiale abbia “sviluppo dirigenziale” (art. 627, co. 3, del COM);

a tale riguardo, i predetti provvedimenti di revisione dei ruoli hanno individuato nel grado di Maggiore delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare il primo livello dirigenziale (e nella qualifica corrispondente di vice questore aggiunto delle Forze di polizia ad ordinamento civile), con la conseguente estensione al relativo personale della disciplina normo-economica della dirigenza (ivi compresa la cd. “indennità dirigenziale” corrisposta ai Maggiori, ai Tenenti Colonnelli, ai Colonnelli e ai Generali di Brigata ex art. 1820 del COM, che ha sostituito la precedente “indennità perequativa” che spettava ai soli dirigenti militari in possesso della relativa qualifica ante riordino, ossia Colonnelli e Generali);

il riconoscimento dello status dirigenziale per i Maggiori e i Tenenti Colonnelli ha altresì indotto il legislatore, quale ulteriore corollario, a modificare l’art. 24 della L. 448/1998 che sancisce il cd. adeguamento retributivo annuale automatico, calcolato in base all’indice ISTAT, per docenti universitari, dirigenti delle Forze Armate e di Polizia, della carriera diplomatica e prefettizia, dei magistrati e avvocati dello Stato; il riordino del 2017, infatti, estende tale meccanismo di adeguamento automatico anche ai Maggiori e ai Tenenti Colonnelli (i discendenti DPCM di adeguamento annuale infatti – da ultimo quello dell’8 gennaio 2024 –  adottati su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione  e del Ministro dell’Economia e delle Finanze nella relativa relazione tecnico-illustrativa correttamente motivano l’applicabilità del decreto ai Maggiori e ai Tenenti Colonnelli, “…in quanto inquadrati nella dirigenza dal 1° gennaio 2018”);

lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze nel Conto annuale del personale pubblico predisposto dalla Ragioneria Generale dello Stato inserisce i Maggiori e i Tenenti Colonnelli nel novero del personale statale dirigente (quali Ufficiali Superiori, analogamente ai Colonnelli) così come i Generali di Brigata, di Divisione e di Corpo d’Armata inquadrati a loro volta tra i dirigenti pubblici facenti parte della categoria degli Ufficiali Generali;

a fronte del predetto ed inequivocabile quadro normativo, va rilevato, tuttavia, che se un Maggiore/Tenente Colonnello (e gradi corrispondenti della Polizia di Stato) non dovesse risultare più idoneo al servizio militare incondizionato per lesioni dipendenti o meno da causa di servizio questi (ai sensi dell’art. 930, co. 1-sexies del COM) “…può presentare domanda di transito…manifestando espressamente il proprio consenso all’inquadramento nella posizione apicale di livello non dirigenziale del Ministero della Difesa”; altrimenti, ove non esercitasse tale facoltà, verrebbe posto in congedo assoluto, perdendo, di fatto, il proprio posto di lavoro. In buona sostanza, i Maggiori e i Tenenti Colonnelli, pur essendo dirigenti pubblici – sulla base del sopra esposto quadro normativo – in caso di sopraggiunta inidoneità al servizio militare (per motivazioni sovente riconducibili al servizio: si pensi a lesioni fisiche intervenute in seguito ad attività di servizio di tipo “operativo”) devono prestare il proprio consenso ad essere demansionati ex lege e a venir inquadrati nell’area prevista per i capitani/commissari capo ovvero la terza area funzionale F 4 dei funzionari; altrimenti non rimarrebbe loro che il congedo assoluto;

analoga e ben più paradossale situazione riguarda i militari nel grado di Colonnello in su in quanto la legge nulla prevede. Pertanto, qualora Colonnelli e Generali risultassero inidonei al servizio militare incondizionato – anche a causa di attività di servizio – non potrebbero transitare nei ruoli civili del Ministero della Difesa né in altra Pubblica Amministrazione, di fatto venendo posti in congedo e perdendo il proprio posto di lavoro;

tale situazione risulta altamente penalizzante in quanto con il sistema contributivo un Colonnello (ovvero un Primo Dirigente della Polizia di Stato) che per sventura risultasse inidoneo al servizio militare potrebbe trovarsi anche a 43 anni senza lavoro e una retribuzione dignitosa. Inoltre, anche sotto il profilo etico e morale appare doveroso che lo Stato riconosca la possibilità di continuare a prestare la propria opera professionale ai propri dirigenti del “comparto difesa-sicurezza” (senza subordinare tale possibilità come nel caso di Maggiori e Tenenti Colonnelli ad un vero e proprio demansionamento) nella piena consapevolezza che lo Stato non abbandona i propri “servitori” che, per i particolari compiti demandati alle Forze armate e di polizia, sono sovente chiamati allo svolgimento di delicati compiti di servizio che comportano la necessità di esporsi a pericoli e che i medesimi rappresentano una risorsa umana e professionale da valorizzare. La suddetta problematica, oggetto di recente interrogazione parlamentare (nr. 253 in data 29/02/24 presentata da on. Riccardo  De Corato) risulta particolarmente sentita dal personale militare anche nella considerazione della possibilità d’intervenire senza oneri per lo Stato.

Sarebbe in proposito auspicabile un intervento normativo che consentisse ai Dirigenti militari e delle forze di polizia in caso di inidoneità al servizio militare incondizionato per lesioni dipendenti o meno da causa di servizio il transito:

  1. nella dirigenza civile in presenza di vacanza organica. In tal modo oltre a non accrescere gli oneri per la finanza pubblica (si tratta di spese per stipendi che comunque lo stato dovrebbe affrontare per colmare le posizioni vacanti), si risparmierebbero gli oneri per nuovi concorsi consentendo di non disperdere la professionalità dei dirigenti delle Forze Armate che in tal modo potrebbero portare un valore aggiunto in altre Pubbliche Amministrazioni;
  2. in un ruolo civile dirigenziale e temporaneo ad hoc istituito in ambito Ministero Difesa con compiti di alta vigilanza, ispettivo e di supporto logistico nelle more del collocamento nei ruoli della dirigenza civile di cui al punto a).

Un deferente saluto.

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Modena, Carabiniera umiliata dal suo diretto Ufficiale. Il SIC è vicino alla giovane collega e condanna l’inaccettabile episodio

Il SIC, attraverso i mass media ed i canali social, ha appreso che una giovane Carabiniera nel modenese è stata ingiuriata dal suo diretto Ufficiale Comandante, il quale ha “apposto il suo visto con un pennarello sulla fronte della Collega”.

L’inaccettabile comportamento dell’Ufficiale, qualora accertato, appare teso esclusivamente all’umiliazione della vittima, con un gesto che potrebbe averla sottoposta ad un crudele ed ingiusto stress psicologico, finanche con il rischio di minarne l’autostima.

Episodi traumatici o imbarazzanti come quello riferito dai mass media, oltre a ledere potenzialmente il carattere di chi li subisce, espongono, inevitabilmente, l’Arma dei Carabinieri a commenti sfavorevoli.

Si tratta di imposizioni, nella convivenza all’interno degli ambienti militari, di un insieme di regole diverse e aliene da quelle proprie della disciplina militare.

Altresì, il reato di ingiuria che qui si configura assume un valore di ulteriore gravità per la situazione ed il contesto in cui si è configurato.
Un militare superiore di grado, infatti, oltre che di tutelare la disciplina stessa, ha l’obbligo di tutelare il morale dei militari di grado inferiore, considerato un vero e proprio patrimonio indisponibile.

L’ordinamento militare è molto severo, tuttavia la disciplina non è una caratteristica unidirezionale e anche un superiore che commette ingiuria verso un subordinato deve essere punito.

Il SIC ripone la massima fiducia nella corretta valutazione di quanto verificatosi da parte delle competenti Autorità Giudiziarie e Militari e continuerà a tutelare con estrema fermezza la dignità dei propri Associati, stigmatizzando comportamenti disdicevoli che ledono il prestigio della nostra Istituzione.

Fluminimaggiore, 20.05.2024

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Il SIC presente all’inaugurazione della nuova caserma dei Carabinieri di Sestu (CA)

Nella mattinata di oggi, 17 Maggio 2024, alla presenza di Autorità militari, civili e religiose, si è svolta la cerimonia d’inaugurazione e intitolazione della Caserma di Sestu, sede della Stazione Carabinieri.
La Caserma è stata intitolata al Maresciallo Maggiore, Medaglia d’Argento al Valor Militare, Eraglio Annis.
Alla cerimonia ha partecipato il Segretario Generale aggiunto del SIC Simone Forte.
La palazzina sede della nuova Caserma dei Carabinieri di Sestu è stata confiscata nel 2016 ad una banda di trafficanti di droga.
Un bene sottratto alla Criminalità organizzata finalmente restituito alla Collettività e oggi destinato ad avamposto di Legalità e Sicurezza per i cittadini.
Una giornata di festa per la Comunità di Sestu, che, intervenendo numerosa all’evento, si è stretta attorno alla famiglia dell’Arma dei Carabinieri.
La Stazione fornirà un servizio di prossimità alla comunità di riferimento, accrescendo la percezione di sicurezza, proteggendo in particolar modo le fasce più deboli della popolazione ed arginando i crescenti fenomeni di degrado, inciviltà e microcriminalità.
Facciamo in modo che da qui possa partire un cambiamento. Mettiamo la nostra amata terra di Sardegna sui binari della legalità, del rispetto delle regole e della dignità delle persone.
L’efficienza delle Istituzioni è il primo antidoto contro la criminalità. E l’inaugurazione di questa caserma è un segnale di riscatto e un presupposto di libertà e progresso.
La nostra Organizzazione sindacale promuove con convinzione e consapevolezza una immagine della Sardegna lontana da ogni forma di criminalità, esaltando la storia, le eccellenze, la natura e la cultura, che in questa splendida regione rappresentano risorse uniche al mondo.
Noi ci siamo!
Il SIC è al fianco di tutte le donne e gli uomini dell’Arma per non lasciare nessuno indietro e dare un aiuto concreto alla nostra Istituzione e alla nostra amata Sardegna.
Il SIC augura al Comandante e ai Militari della Stazione Carabinieri di Sestu un proficuo lavoro presso la nuova Caserma.

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Palermo, ancora agenti feriti. Pettineo (SIC): ‘approvare norme a tutela o la situazione non potrà che peggiorare’

“Nuovo episodio di agenti delle forze dell’ordine feriti, questa volta nel quartiere Zen di Palermo”. Lo dichiara Luigi Pettineo, Segretario Generale del Sindacato Indipendente Carabinieri (SIC). “Intervenuti per una segnalazione riguardante un uomo accusato di aver molestato una bambina di cinque anni – spiega Pettineo – Carabinieri e Polizia sono stati circondati e attaccati dalla folla.

Il bilancio è di quattro agenti con ferite alla testa e traumi alla colonna vertebrale. L’uomo è stato arrestato e sottratto al linciaggio dagli agenti stessi, ma molte altre persone nelle vicinanze si sono unite all’assalto, approfittando della situazione per colpire gli agenti con calci, pugni e oggetti contundenti.”

“L’escalation di violenza in tutta Italia contro le forze di Polizia, sembra ormai inarrestabile – continua Pettineo – e sta diventando sempre più pericolosa sia per gli agenti che per i cittadini.
Fino a quando non saranno approvati con urgenza i Decreti Sicurezza decisi lo scorso novembre dal Consiglio dei Ministri, che prevedono pene più severe per chi aggredisce le forze dell’ordine, la situazione non potrà che peggiorare,” conclude.

La Segreteria Generale SIC

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Proposta emendativa per l’emanazione di disposizioni attuative riguardanti l’anticipo del TFS del personale in servizio attivo del Comparto Difesa e Sicurezza

Fluminimaggiore, 10 Maggio 2024

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA
On. Guido Crosetto
ROMA

e p.c.
AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Teo Luzi
ROMA

Oggetto: Proposta emendativa per l’emanazione di disposizioni attuative riguardanti l’anticipo del TFS del personale in servizio attivo del Comparto Difesa e Sicurezza.

È in discussione l’emendamento che potrebbe permettere a Militari, Poliziotti e dipendenti pubblici di usare l’anticipo del TFS per richiedere un prestito in banca.

L’emendamento da inserire nel decreto Crediti fiscali, al momento in discussione alla Commissione Finanze della Camera, consentirebbe ai tre milioni di dipendenti pubblici, assunti prima del 2001, di ottenere un prestito in banca dando in garanzia il proprio TFS, per poi rimborsarlo non appena arriva la liquidazione.

L’anticipo della liquidazione consentirebbe al personale militare e non solo di poter avere accesso ad un prestito senza ricorrere alla formula della cessione del quinto dello stipendio.

Ad oggi, solo i dipendenti del settore privato possono accedere all’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), ricevendo una parte della liquidazione prima della pensione. Ne sono esclusi, al momento: militari, poliziotti, vigili del fuoco, insegnanti e tutti i dipendenti pubblici.

Ma con l’emendamento, che potrebbe anche essere inserito nel Dl Pnrr, le cose per queste categorie di lavoratori potrebbero cambiare.
L’iniziativa di anticipare una quota del Trattamento di Fine Servizio per le Forze Armate e di Polizia, oltre che per i dipendenti pubblici, proviene da alcuni gruppi bancari italiani, ed è stata fatta propria dalla maggioranza di centrodestra che ha presentato un
emendamento, in discussione alla Commissione Finanze della Camera.

L’anticipo di una parte di liquidazione, già durante il servizio attivo, permetterebbe ai tre milioni di dipendenti pubblici, assunti prima del 2001, di potere accedere ad un prestito in banca dando in garanzia proprio il TFS, salvo poi rimborsarlo al momento della quiescenza, con l’arrivo della liquidazione.

A quel punto, all’importo del TFS verrà sottratta la cifra ottenuta in prestito più gli interessi versati alla banca.
A beneficiare dell’anticipo della liquidazione sarebbero:
– Lavoratori che potrebbero chiedere un prestito bancario senza ricorrere alla cessione del quinto dello stipendio;
– Banche che potrebbero contare su garanzie sicure derivanti dalla liquidazione di un dipendente pubblico, oltre ad incassare interessi il cui tasso è in aumento.

Il SIC chiede a Lei On. Guido Crosetto di volere sollecitare le Autorità Governative per la tempestiva risoluzione della disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e in particolare per il personale del Comparto Sicurezza e Difesa.
Siamo certi di un suo autorevole intervento.

Con incondizionata stima.

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Estensione dell’utilizzo della maglietta “Polo” al personale di tutte le articolazioni dell’Arma dei Carabinieri. Lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Fluminimaggiore, 6 Maggio 2024

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Teo Luzi

Oggetto: Estensione dell’utilizzo della maglietta “Polo” al personale di tutte le articolazioni dell’Arma dei Carabinieri

 

Preg.mo Signor Comandante Generale,

nell’esclusivo interesse di tutelare il benessere e migliorare le condizioni lavorative dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua valutazione la seguente esigenza afferente l’uniforme da utilizzare nei servizi d’istituto durante la stagione estiva.

La normativa sull’abbigliamento da lavoro, regolamentata dal D. Lgs. n. 81 del 2008 (ex legge 626/94) – Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, stabilisce che in alcuni settori sia necessario indossare abbigliamento atto a proteggere il lavoratore dai rischi per la salute e la sicurezza.

Nel Decreto Legislativo 81/2008 si parla di DPI – Dispositivi di Protezione Individuale, cioè di qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

Tra i dispositivi previsti dalla normativa si annoverano quelli ad alta visibilità, specifici per chi si trova a lavorare per strada o comunque in condizioni di scarsa visibilità ed ha bisogno di essere facilmente individuato.

Ogni capo di vestiario ed accessorio deve:

– essere conforme alle norme di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1992 n. 475(N)78, e sue successive    modificazioni;

– essere adeguato ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;

– essere adeguato alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro;

– tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore, quindi pratico e comodo da indossare.

Un tema particolarmente dibattuto nei mesi estivi è quale debba essere il giusto abbigliamento consentito ai lavoratori, quando lamentano problemi di caldo e sudorazione per le alte temperature, l’afa e il forte irraggiamento solare.

Salvo gli specifici interventi in ambienti cosiddetti “ad alto rischio per fattori fisici, chimici e biologici” che richiedono adeguato abbigliamento e dispositivi di protezione, è possibile per il lavoratore utilizzare, nella stagione estiva, magliette leggere con maniche corte e pantaloni lunghi di tessuto traspirante che risultano essere abiti più freschi e traspiranti e, allo stesso tempo,  mantenere un senso di decoro generale.

Il periodo caldo dell’anno si sta avvicinando e con esso la necessità di cambiare l’uniforme per poterla rendere più funzionale alle esigenze che si incontrano durante i mesi in cui le temperature salgono maggiormente.

Le divise devono innanzitutto soddisfare dei criteri tecnici che le rendano idonee alla mansione che si deve svolgere, senza trascurare l’estetica, in particolare per chi è a stretto contatto con il pubblico.

L’abbigliamento da lavoro deve avere come primaria caratteristica la funzionalità e deve considerare gli aspetti di sicurezza e praticità che permettano di svolgere le dovute mansioni in totale libertà, con la garanzia di un capo che assicuri resistenza e protezione e, al contempo, sobrietà.

Le particolarità che contraddistinguono ognuna di queste opzioni possono essere riassunte in:

  • traspirazione del tessuto;
  • praticità nei movimenti;
  • idoneità rispetto ai protocolli di sicurezza individuale.

L’unione di queste caratteristiche permette all’abbigliamento da lavoro estivo di presentarsi come funzionale e sicuro.

Per le sue caratteristiche tecniche e morfologiche, la maglietta “Polo” riunisce i requisiti di funzionalità, sicurezza e salubrità previsti dalle vigenti disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’uso della maglietta tipo “Polo” assolverebbe alle primarie esigenze di tutela della salute del personale che, nella stagione estiva, svolge il servizio istituzionale, anche per prolungate ore, in strada, costretto a rimanere esposto alla calura e alle elevate temperature tipiche della stagione.

Per quanto sopra esposto, il SIC chiede a Lei, sig. Comandante Generale, di volere disporre l’impiego in tutte le articolazioni dell’Arma dei Carabinieri, durante la stagione estiva, della maglietta tipo “Polo”  nella  versione ignifuga e con scritta posteriore “CARABINIERI” ad alta visibilità, già utilizzata dai Reggimenti e Battaglioni.

La presente missiva mi consente di porgerLe un deferente saluto.

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