Carabinieri aggrediti a Tor Bella Monaca, la vicinanza del SIC. Sia inflitta condanna esemplare

L’ennesima grave aggressione avvenuta a Tor Bella Monaca in danno dei Carabinieri suscita sgomento e paura nella società civile che chiede più garanzia e sicurezza nelle aree periferiche delle grandi metropoli, dove la criminalità trova terreno fertile per crescere indisturbata e dove la droga ed il vandalismo sembrano essere la “regola” di vita per i giovani che vivono in queste realtà.
I Carabinieri combattono in prima linea questa criminalità che, negli ultimi decenni, ha registrato una escalation di eventi criminosi particolarmente efferati verso le donne e gli uomini in divisa.
Queste aggressioni sono anche riconducibili all’inciviltà e alla mancata educazione alla cultura della legalità.
Il SIC auspica che venga inflitta una condanna esemplare che valga come monito, per tutelare chi opera con la profonda convinzione che sia giusto portare a termine il proprio dovere senza trionfalismi, conscio dei pericoli a cui quotidianamente si espone per la sicurezza di tutti.
Il Sindacato Indipendente Carabinieri esprime la propria vicinanza ai colleghi aggrediti, con l’augurio di una pronta guarigione.

Il Segretario Generale
Luigi Crocifisso Pettineo

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Oggi il SIC ricorda Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini

Sono passati 31 anni dalla morte di Mauro MitiliniAndrea MonetaOtello Stefanini, i tre Carabinieri poco più che ventenni uccisi barbaramente a Bologna, al Pilastro, nella sera del 4 Gennaio 1991 dai killer della banda della Uno Bianca dei fratelli Savi, che seminò il terrore tra il 1987 e il 1994 soprattutto in Emilia-Romagna.
Una scia di sangue che lasciò lungo il suo percorso criminale ventiquattro morti e più di cento feriti.
Il SIC li ricorda e rende loro onore.

Auguri di un felice Anno Nuovo dal SIC…che sia un grande 2023!

Cari Amici e Colleghi,
siamo arrivati alla fine di questo 2022. È stato un anno di intenso lavoro.
Nel 2022 é nata la nostra Associazione Sindacale denominata “SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI – SIC”.
Operando in un contesto professionale basato sul dialogo costruttivo e la serenità, possiamo ritenerci orgogliosi di quello che abbiamo fatto.
L’impegno centrale di tutti i Carabinieri che hanno sposato il progetto SIC è basato strategicamente sul benessere organizzativo.
Quando parliamo di ambiente di lavoro sano, con risorse umane capaci di comunicare tra loro e predisposte all’ascolto, può solo migliorare l’efficienza di tutti nello svolgimento del servizio.
Una buona struttura sindacale ha come priorità l’esclusivo interesse comune che si realizza mediante riferimenti territoriali che sono vicini ai Carabinieri, collaborando con professionalità ed assistendo i propri tesserati in qualsiasi criticità. Promuovere solo ed esclusivamente la “tutela legale” non è certamente la politica del nostro progetto associativo.
La nostra visione è basata sul principio della trasparenza, progettualità, sul valore del benessere comune, sulla creazione delle opportunità per la crescita professionale.
Da Carabiniere e da Segretario Generale del SIC rivolgo a tutti i Carabinieri d’Italia i miei più sinceri auguri di fine anno e di un felice anno nuovo.

Il Segretario Generale del SIC
Luigi Crocifisso PETTINEO

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Oggi il SIC ricorda il Generale Enrico Riziero Galvaligi

Erano le 19 del 31 dicembre 1980. A Roma, in via Gerolamo Segato, il Generale dei Carabinieri Enrico Riziero Galvaligi e la moglie Federica Bergami, sposati da oltre 33 anni, stavano rientrando a casa, al civico 13. Erano stati a messa con la loro Fiat 500 nella vicina parrocchia. Ad aspettare l’Ufficiale davanti al portone di casa c’erano due fattorini, che volevano consegnargli una strenna. Il Generale, mentre cercava qualche spicciolo in tasca, veniva colpito da cinque colpi d’arma da fuoco, vilmente esplosi a breve distanza. Crollato a terra, moriva sul colpo, poiché due proiettili lo avevano colpito al cuore. L’omicidio sarebbe stato rivendicato, dopo poche ore, dalle Brigate Rosse con un volantino, ritrovato con un comunicato sul rapimento del giudice D’Urso, responsabile del settore carcerario del ministero sequestrato il 12 dicembre precedente.