Macerata, il Sindaco invoca maggiori controlli…ma fa i conti senza l’oste

Leggiamo che il primo cittadino di Macerata ha chiesto un confronto con Prefetto e Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza per incrementare i servizi di pattugliamento a fronte dei recenti episodi di violenza registratisi in quel territorio.

Condividendo con il Sindaco l’apprensione per i fenomeni criminali che sempre più stanno gettando lo scompiglio tra i cittadini, si veda l’ultima guerriglia consumata a colpi di bastone e machete presso i Giardini Diaz, ci corre l’obbligo ribadire che l’incremento dei servizi preventivi e repressivi è attuabile solo con il ripianamento degli organici delle Forze di Polizia.

Gli attuali organici delle Forze dell’ordine non riescono a fronteggiare adeguatamente una delinquenza sempre più feroce e potenziare i servizi di controllo del territorio significa o distrarre operatori da altre fondamentali mansioni o sottoporli a turni massacranti e, inevitabilmente, a stress psicofisico.

Senza considerare che le risorse economiche messe a disposizione dal Governo non bastano per pagare il lavoro straordinario svolto per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.

Chiediamo al Sindaco di Macerata che si unisca a noi in un appello al Governo per un celero incremento degli attuali organici del Comparto sicurezza.

Macerata, Carabinieri presi a morsi e unghiate. Un’escalation di violenza inarrestabile…ma cosa si sta aspettando?

Nella serata di venerdì 18 Agosto 2023, nel pieno centro di Macerata, un giovane Nigeriano, nudo e completamente ubriaco, ha scatenato il caos, scagliando una sedia contro la serranda di un negozio chiuso e aggredendo i clienti di un bar.

Una follia finalmente interrotta dall’arrivo dei Colleghi, che con non poca fatica sono riusciti ad immobilizzare l’uomo.

Durante le operazioni, uno dei due Militari è stato morso ad una mano, mentre l’altro ha riportato traumi ed escoriazioni. Ad entrambi i Colleghi sono stati refertati 10 giorni di prognosi.
A cos’altro dobbiamo assistere in questa interminabile escalation di aggressioni in danno degli Operatori di Polizia che continuano a garantire l’incolumità dei cittadini?

Il SIC continua a denunciare le aggressioni in danno delle Donne e degli Uomini in divisa alle Autorità preposte per un tempestivo intervento.

Chieti, nessuna correlazione tra l’uso del TASER e il decesso del paziente psichiatrico

Gli accertamenti autoptici disposti dalla Autorità hanno fatto chiarezza sull’intervento effettuato a Chieti lo scorso 13 agosto da due nostri colleghi e culminato col decesso di un pescarese che, in stato di forte agitazione, compiva atti autolesionistici.

Il risultato autoptico ha stabilito che non c’è correlazione tra il decesso dell’uomo e l’utilizzo del TASER cui i militari sono stati costretti a ricorrere per contenere la violenza dell’uomo.
Ci preme evidenziare questa notizia anche in risposta ai titoli di giornale che, frettolosamente nel migliore dei casi, subdolamente nel peggiore, quella correlazione l’avevano quasi suggerita, gettando una pesante ombra sull’operato della pattuglia e insinuando l’eccessiva pericolosità della pistola ad impulsi elettrici.

Nel tirare un sospiro di sollievo per i nostri colleghi, che altra colpa non hanno, dunque, se non quella di aver rischiato la propria incolumità nell’ennesimo intervento su soggetto violento, ribadiamo che il TASER è una conquista da lungo attesa da tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine e che in innumerevoli occasioni ha già dimostrato la propria efficacia.
Uno strumento che consente di evitare l’uso letale dell’arma da fuoco in quelle situazioni che pure richiedono altro rispetto alla sola forza fisica degli operatori.

Si pensi, solo recentemente, ai due Agenti di Polizia a Catania, aggrediti al volto da un extracomunitario armato di anelli uncinati.
O all’autoradio dei Carabinieri a Sondrio, aggredita a calci e pugni da un automobilista in preda ad un evidentemente raptus di follia.
Il TASER consente di affrontare simili situazioni tutelando non solo l’incolumità degli operatori, ma quella degli stessi aggressori e, in generale, ha già permesso di salvare innumerevoli più vite di quante potenzialmente potrebbe metterne in pericolo.

Il SIC continuerà a vigilare per la tutela di tutti i colleghi che quotidianamente si sacrificano e rischiano in interventi critici e per la difesa e, anzi, il potenziamento di tutti gli strumenti, materiali e legali, che possano aiutarli a svolgere il loro dovere.

Carabiniere libero dal servizio salva uomo da un attacco cardiaco. Aveva imparato le tecniche di rianimazione durante il corso BLSD organizzato dal SIC

La sera dello scorso 6 Agosto, presso il Bar Poseidon di Siniscola (NU), un Carabiniere ha salvato la vita di un barista colto da improvviso malore.
Il Carabiniere Mattia Pau, effettivo alla Stazione di Irgoli (NU), stava passeggiando insieme ad amici nella piazza Della Torre a Siniscola quando sente delle grida da aiuto provenienti da un bar.
Entrato prontamente vede, immobile sul pavimento un uomo, il barista colpito da crisi cardiopolmonare.
In attesa dell’arrivo del personale medico del 118, il Militare, coadiuvato dall’aiuto pizzaiolo, ha praticato ben otto cicli di RCP, riuscendo a ristabilire le primarie funzioni cardio-respiratorie.
L’intervento è risultato provvidenziale, tantopiù che ha effetto esclusivamente entro i primi 10 minuti dall’arresto cardiaco.
Il malcapitato è stato poi trasportato dal personale del 118 presso il nosocomio di Olbia per il ricovero urgente nel Reparto di Rianimazione.
Il tempestivo intervento di soccorso del Carabiniere Mattia Pau ha scongiurato il verificarsi di un evento grave, suscitando nei presenti sentimenti di riconoscenza ed ammirazione.

Il Carabiniere Mattia Pau ha appreso le tecniche di riamimazione BLS in occasione del corso BASIC LIFE SUPPORT-EARLY DEFIBRILLATION organizzato dal nostro istruttore BLSD e Segretario Nazionale Testoni Maurizio e dall’associazion “OLTRE ILCUORE” di Alghero nel mese di giugno 2023 corso riservato solo agli iscritti al SIC SINDACATO INDIPENDENTE.
Il SIC esprime un sincero apprezzamento al COLLEGA per il suo elevato senso civico e per le eccelse qualità militari e professionali che hanno contribuito ad accrescere i sentimenti di stima verso l’Arma dei Carabinieri da parte della comunità di Siniscola (NU).

Le aggressioni alle divise sono un fenomeno sempre più preoccupante e in forte crescita. Non vogliamo più subire! Il SIC scrive al Presidente del Consiglio

Al Presidente del Consiglio
On.le Girorgia Meloni

e p.c. Al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

OGGETTO: Le aggressioni alle divise sono un fenomeno sempre più preoccupante e in forte crescita. Non vogliamo più subire!

Egregio Presidente del Consiglio,
Il SIC – SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI denuncia le interminabili aggressioni in danno degli appartenenti alle Forze di Polizia.

“NON VOGLIAMO PIÙ SUBIRE”.

Ormai la violenza contro gli Operatori di Polizia rischia di diventare la normalità e ciò che diventa normale non viene attenzionato.

“SERVE UN CHIARO SEGNALE”.

Sono numerose le aggressioni alle Forze di polizia durante le attività di controllo sulle strade e del territorio. Le aggressioni che hanno provocato lesioni refertate al pronto soccorso sulle Donne e gli Uomini in divisa durante i controlli su strada, nel solo anno 2022, sono stati 2.678 , pochi di più dell’anno precedente, 2.655 (+0,9%).
Nel 2022 il maggior numero di aggressioni ha riguardato la Polizia di Stato con 1.289 episodi, pari al 47,2%, in diminuzione rispetto al precedente 49,5%; viene poi l’Arma dei Carabinieri con 1.054 (38,6%). L’emergenza continua con la Polizia Locale, con 241 aggressioni pari all’8,8%, in leggerissimo calo rispetto al 9% dell’anno prima. Il 5,4% ha riguardato altri corpi. Il 42,6% delle aggressioni è avvenuto nelle regioni del nord, il 30,4% al sud e il 26,9% al centro.
Ben 981 violenze hanno visto come protagonisti stranieri (36,6%).
In 737 attacchi (27,5%) l’aggressore è poi risultato positivo all’assunzione di alcoolici e/o stupefacenti.
In 470 aggressioni (17,5%) è stata utilizzata un’arma propria o impropria: bastoni, oggetti o la stessa vettura utilizzata per travolgere l’agente.

L’opinione pubblica non è sufficientemente informata e la stessa politica sembra non averne esatta percezione. L’applicazione delle leggi è spesso interpretata in modo sfavorevole per il complesso lavoro di contrasto delle forze dell’ordine.

Posizione preoccupante che rischia di innescare una latente demotivazione degli operatori di polizia.
Del dilagare della violenza contro le divise in tutto il territorio nazionale dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini, ancor più degli agenti e carabinieri, perché dopo l’argine delle divise ci sono i cittadini come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita.
Questa Associazione sindacale esprime ancora una volta solidarietà totale alle forze di polizia quando svolgono con correttezza la loro difficile funzione.
Urge istituire un Gruppo di lavoro in cui partecipino tutte le Associazioni di categoria per la revisione dell’attuale impianto normativo e per inasprire le pene per chi aggredisce l’Operatore di polizia.

Pretendiamo che il Governo si faccia subito promotore per fermare questa emergenza. L’attuale normativa non funziona da deterrente, perché le sanzioni previste sono troppo lievi. Oggi assistiamo che si colpisce per far male, cercando lo scontro intenzionalmente.
I casi di violenza, ormai, sono esplosi. Assistiamo ad una vera e propria “mattanza”.

In moltissimi casi, coloro che hanno aggredito fisicamente gli Operatori di Polizia sono stati denunciati in stato di libertà e, cosa ancora più grave, condannati a pene lievissime, con il beneficio della sospensione dell’esecuzione della pena.

Questa escalation di violenza spinge il SIC a rivolgere a Lei sig. Presidente del Comsiglio On. Giorgia Meloni l’accorata richiesta di rivedere la vigente normativa con l’inasprimento delle pene, prevedendo l’ arresto obbligatorio per chiunque si renda responsabile di violenza in danno di Pubblico Ufficiale quando questa viene perpetrata con armi o strumenti idonei ad arrecare offesa.

Le Forze di Polizia rappresentano lo Stato e hanno il compito di garantire la sicurezza.
Se vengono attaccate e non sono tutelate, come possono svolgere serenamente il loro lavoro?.
Il problema della tutela è reale.
Molti Operatori di Polizia si sentono sotto pressione e hanno paura di sbagliare, di finire a loro volta sotto processo.

“IL CARABINIERE NON È UN ROBOT”.

Tanto che alcuni, pochi fortunatamente, anche se vengono pesantemente insultati sono indotti a guardare dall’altra parte, a lasciar correre.
Sì, sta cominciando a mancare la fiducia. Ed è un fatto grave, perciò è urgente intervenire subito a livello legislativo.
Constatiamo un momento fortemente negativo e un evidente rischio, non solo per le Forze di Polizia, ma anche per molte norme di comportamento condivise. Tanti, troppi ragazzi sono allo sbando, non hanno più nella famiglia un punto di riferimento, si fanno trascinare dal gruppo, dal “branco”, e finiscono per mettersi nei guai.

I Carabinieri sono tra coloro che cercano di arginare certi comportamenti e sono, quindi, visti come antagonisti, come autorità da contestare.
La violenza sportiva sta crescendo a ritmi evidenti. Non passa fine settimana senza tafferugli fra tifosi.
Il rischio per le Forze di Polizia è sempre presente.
Bastonate, lanci di bottiglie, pietre, coltelli.
Davanti agli stadi accade di tutto.
La volontà da parte di chi aggredisce un Operatore di polizia è di far male.

Il SIC è certo che vi sarà un tempestivo intervento da parte del sig. Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni per arrestare questo allarmante fenomeno che rischia di destabilizzare l’ordine e la sicurezza pubblica nella nostra Nazione.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

6 Agosto 1985, il SIC ricorda Ninni Cassarà e Roberto Antiochia

Nel trentottesimo anniversario della loro morte per mano di cosa nostra, il SIC vuole ricordare due figure che, insieme a tanti altri Poliziotti, Carabinieri e Magistrati hanno scritto la storia dell’antimafia.
Ninni Cassarà fu uno dei più stretti collaboratori di Falcone e Borsellino e artefice, insieme a Beppe Montana, della cattura a Palermo di centinaia di mafiosi coinvolti nel “maxi-processo” a cosa nostra.
Il giovanissimo Agente Roberto Antiochia aveva fatto parte per due anni della squadra di Cassarà e, seppur già trasferito a Roma, in quella terribile estate in cui la mafia aveva iniziato a colpire tanti uomini delle Istituzioni, non esitò a precipitarsi a Palermo, per proteggere il suo capo e amico.
Pochi giorni dopo, il 6 Agosto, saranno entrambi trucidati a colpi di Ak-47 davanti all’abitazione dello stesso Cassarà.
Il SIC ricorda questi grandi uomini e rende loro onore.

Anzio, Carabinieri aggrediti da un uomo armato di martello e con al seguito un pitbull. Le aggressioni alle FF. OO. sono sempre più efferate. Il SIC torna ad invocare strumenti efficaci di tutela

Abbiamo appreso che lo scorso fine settimana, ad Anzio, un uomo armato di martello e con al fianco un Pitbull, intento a minacciare i passanti, aggrediva l’equipaggio  Radiomobile intervenuto aizzando contro di loro il molosso.

Nell’occorso uno dei due militari veniva azzannato all’addome dall’animale, riportando lesioni guaribili in 10 giorni. Nel corso della colluttazione anche l’altro operatore, rimaneva ferito, riportando la stessa prognosi.

Grazie alla professionalità e alla lucidità dei Militari, l’aggressore veniva comunque arrestato.

Nell’esprimere la propria vicinanza ai Militari feriti, il SIC, come sta incessantemente facendo da diverso tempo, torna ad invocare le ormai improcrastinabili modifiche all’impianto normativo del reato di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale da parte dell’Organo Legislativo, nonché l’assegnazione del TASER a tutti i Militari dell’Arma territoriale, previa l’organizzazione di appositi corsi formativi per il corretto utilizzo della pistola ad impulsi elettrici.

Il SIC esprime il suo plauso ai Carabinieri di Quartu Sant’Elena e della Stazione di Selargius per la tempestiva individuazione di un omicida

Lo scorso lunedì, in località Quartucciu (CA), si è consumato il crudele assassinio di un quarantenne di Quartu Sant’Elena (CA).
Sulla scena del crimine, all’interno di un B&B, sono intervenuti i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Quartu Sant’Elena e della Stazione di Selargius, che hanno immediatamente avviato gli accertamenti investigativi per ricostruire i fatti.
I Militari hanno scoperto che la vittima aveva affittato la stanza con un’altra persona, che si era allontanata di primo mattino e si sono messi alla ricerca dell’uomo.
Il giovane omicida è stato rintracciato poco dopo, non distante dal luogo del delitto e tratto in arresto.
Il SIC si congratula con i Militari operanti della Compagnia Carabinieri di Quartu Sant’Elena e della Stazione di Selargius per l’elevata professionalità ed acume investigativo che sono stati determinanti per l’immediata individuazione dell’omicida.