Verso una governance moderna delle carriere. Osservazioni intorno la recente disposizione sul prolungamento del periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione – Lettera al Comandante Generale

Fluminimaggiore, 27 aprile 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

Oggetto: Verso una governance moderna delle carriere. Osservazioni intorno la recente disposizione sul prolungamento del periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione.

 

Signor Comandante Generale,

con spirito di leale e fattiva collaborazione, il SIC ritiene doveroso, nel rispetto dei propri Associati, sottoporLe le seguenti osservazioni.

È stata diramata recentemente una disposizione a Sua firma inerente il periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione.

La novità preannunciata a gran voce dagli ex coceristi, che pubblicizzavano l’abolizione di questo Istituto, si rivela alla fine deludente, in quanto, nel documento, si parla solo di un prolungamento della permanenza e non della sua abolizione.

Il SIC ritiene che debba essere abrogata ogni disposizione inerente al periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione e, allo stesso tempo, chiede che venga concessa ampia facoltà di azione ai Comandanti di Legione di valutare, caso per caso, la permanenza, basandosi sulla meritocrazia e sull’assenza di situazioni a incompatibilità ambientale che possano arrecare nocumento al prestigio dell’Istituzione.

Il conferimento degli incarichi di comando deve fondarsi su criteri meritocratici chiari e misurabili quali:

–         preparazione professionale;

–         capacità di leadership situazionale;

–         competenze gestionali e abilità di governance.

 

La mera anzianità di servizio non può più essere il parametro prevalente.

Persistono, purtroppo, dinamiche di carriera che limitano l’emersione di giovani Ispettori talentuosi e professionalmente preparati e che ostacolano il pieno sviluppo di una cultura meritocratica.

La funzione di Comandante di Stazione richiede non solo solide basi tecnico-operative ma anche capacità gestionali che favoriscono la coesione del personale.

Un Comandante professionalmente preparato può meglio interpretare i nuovi bisogni di sicurezza della comunità a lui affidata.

Pertanto, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – chiede l’adozione di una politica di valorizzazione professionale più strutturata, che preveda:

–         programmi sistematici di aggiornamento continuo;

–         percorsi formativi certificati;

–         orientamenti per la leadership territoriale;

–         criteri di selezione trasparenti basati su performance, competenze e risultati operativi conseguiti;

–         premialità per l’innovazione gestionale e l’adattabilità operativa.

Investire sui giovani, incentivare la formazione permanente e costruire percorsi di carriera realmente basati sul merito significa assicurare all’Arma dei Carabinieri un futuro solido, credibile e sempre più autorevole nel panorama istituzionale nazionale e internazionale.

Il futuro si costruisce oggi.

La professionalità si conquista con la formazione.

La leadership si legittima con il merito.

Con profonda stima,

 

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Utilizzo improprio delle caselle di posta elettronica funzionale a scopo di attività sindacale. Richiesta di intervento urgente

Fluminimaggiore, 11 aprile 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Salvatore LUONGO

 

 

Oggetto: Utilizzo improprio delle caselle di posta elettronica funzionale a scopo di attività sindacale. Richiesta di intervento urgente.

 

 

Illustrissimo Signor Comandante Generale,

sulla base  dei principi costituzionali di democrazia, trasparenza e neutralità, le sigle firmatarie di questa nota  segnalano alla S.V. la seguente criticità che si registra periodicamente.

Da tempo constatiamo che alcune APCSM, al solo scopo di promuovere e veicolare le proprie attività sindacali, utilizzano le caselle di posta elettronica funzionale.

È noto che la casella di posta elettronica funzionale è istituita per:

  • lo scambio di comunicazioni ufficiali, cioè per atti formalmente validi sotto il profilo giuridico-amministrativo che richiedono la relativa formale protocollazione. Si tratta delle caselle postali, certificate e non, associate alle  Aree Organizzative Omogenee, impiegate nell’ambito dei sistemi di  protocollo informatico e pubblicate nell’Indice delle Pubbliche  Amministrazioni (http://www.indicepa.gov.it).
  • le esigenze specifiche della funzione collegata al servizio.

Di recente, l’Ufficio Rapporti Sindacali del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri è intervenuto per sensibilizzare le APCSM ad un corretto utilizzo delle caselle di posta elettronica attivate presso i Comandi delle linee Territoriale, Addestrativa, Mobile e Speciale, evitando l’inoltro di materiale pubblicitario e propagandistico che non sia strettamente correlato a prioritarie esigenze di tutela e di salvaguardia della salute e del benessere dei Carabinieri.

Il persistente inoltro di materiale pubblicitario e propagandistico da parte di qualche APCSM nelle caselle di posta elettronica dei Comandi costituisce aggravio per chi è  chiamato alla  trattazione della corrispondenza digitalizzata.

È doveroso rappresentare che  le restanti  APCSM hanno aderito all’invito formulato di non inoltrare materiale pubblicitario o propagandistico a mezzo posta elettronica.

Allo stato, non esiste una specifica norma che vieti l’inoltro di comunicati sindacali nelle caselle di posta elettronica.

Esistono, comunque, principi di correttezza e di buon costume che devono assolutamente appartenere ad un Carabiniere.

Il rispetto delle regole costituisce l’elemento fondamentale della Compagine Militare.

Comportamenti irrispettosi delle regole o delle disposizioni impartite devono essere stigmatizzati perché tendono a delegittimare l’autorevolezza di un Comandante.

Vogliamo escludere che possa esistere un tacito consenso  che favorisca le APCSM che non hanno voluto accogliere l’invito formulato dal Comandante dell’Ufficio Rapporti Sindacali.

Un trattamento non perequativo potrebbe ingenerare diffusi commenti pregiudizievoli per l’Istituzione che verrebbe, inevitabilmente, accusata di trattamenti di favoritismo.

Per scongiurare il pericolo di strumentalizzazioni sul piano relazionale e comunicativo, il Comando Generale ha istituito all’interno dell’area Intranet –  Portale Leonardo Una apposita area riservata alle APCSM  con una sezione dedicata  con i vari siti internet delle APCSM. Sezione in cui ogni APCSM può promuovere le proprie attività.

Signor Comandante Generale, le sigle scriventi, fin dalla loro costituzione, hanno adottato una corretta cultura sindacale, basata sul rispetto rigoroso delle regole, volto a far conoscere, in piena trasparenza, i diritti sindacali dei propri Associati, i servizi e le opportunità offerte, prediligendo un leale confronto con l’Amministrazione.

Per questi motivi, Signor Comandante Generale chiediamo a Lei un Suo risolutivo ed immediato intervento perché vengano garantite eque condizioni di trattamento.

Un deferente saluto.

 

Il Segretario Generale del SIULM Carabinieri
Giuseppe Rifino

Il Segretario Generale del SIC
Luigi Pettineo

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Flessibilità degli orari di servizio di 36 ore settimanali su 4 giorni nei Comandi di Vertice e di Legione

Fluminimaggiore, 10 aprile 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Salvatore LUONGO
ROMA

OGGETTO: Flessibilità degli orari di servizio di 36 ore settimanali su 4 giorni nei Comandi di Vertice e di Legione.

Sig. Comandante Generale,
In un clima di leale e fattiva collaborazione, finalizzata ad accrescere il benessere dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente riflessione e proposta.

La durata dell’orario ordinario di lavoro di 36 ore settimanali, ripartito attualmente nell’arco di 5 giorni per i Comandi di Vertice e di Legione; a tal fine si propone di valutare la possibilità di introdurre la flessibilità degli orari per i suddetti Comandi prevedendo la ripartizione dell’orario di servizio in 4 giorni, invece di 5, previa autorizzazione del Comandante di Corpo.
La riarticolazione dell’orario in 4 giorni si rivelerebbe uno strumento gestionale prezioso, che permetterebbe ai Comandanti di Corpo di mantenere la continuità operativa dei reparti e garantire allo stesso tempo una maggiore attenzione alle condizioni del personale.

La nostra proposta mira a migliorare le condizioni lavorative e a garantire un adeguato bilanciamento tra le esigenze istituzionali e quelle personali.
La fruizione dell’orario flessibile potrà essere concessa previa valutazione del Comandante di Corpo finalizzata a contemperare le esigenze familiari e personali del militare istante con le esigenze di servizio volte a garantire l’efficacia e la prontezza della componente dello strumento militare.

Tale autorizzazione è:
– da valutare caso per caso;
– soggetta a sospensione o revoca da parte del Comandante di Corpo, nei casi in cui le esigenze istituzionali/funzionali risultino incompatibili con l’autorizzazione concessa.
In virtù di tale proposta, il personale militare potrà beneficiare di una flessibilità che garantisce un equilibrio tra le necessità personali e le esigenze istituzionali, rafforzando il benessere dei militari senza compromettere l’efficienza dei Comandi.
L’applicazione della flessibilità degli orari di servizio nell’ambito dei Comandi di Vertice e di Legione consentirebbe:
– una maggiore sensibilità ed attenzione a situazioni familiari gravi e difficoltà economiche dei militari;
– un risparmio notevole dei costi di funzionamento delle strutture militari (riduzione delle spese gestionali per gas, acqua, corrente elettrica, gasolio per riscaldamento, eccetera);
– un maggiore recupero psicofisico delle risorse umane disponibili;
– di assicurare, comunque, la continuità del servizio e la funzionalità degli uffici del Reparto, predisponendo, come già analogamente avvien per le giornate di sabato un Nucleo di Risposta per ogni Reparto/Servizio per le giornate di Venerdì;
– una giornata in più di riposo ai militari che vedrebbero ridursi, nell’arco del mese, le spese di viaggio per raggiungere la sede di servizio e trascorre più tempo in famiglia, tenendo presente che chi lavora negli uffici non percepisce alcuna indennità accessoria e la riduzione dei costi dovuti per andare a lavoro creerebbe una maggiore condizione di benessere.- di assicurare, comunque, la continuità del servizio e la funzionalità degli uffici del Reparto, garantendo almeno il 50% della forza presente il lunedì e il venerdì (esempio: 50% dei militari lavorerebbero da Lunedì al Giovedì mentre l’altro 50% da Martedì a Venerdì, con conseguente e sostanziale contenimento delle spese di funzionamento delle strutture militari e continuità di presenza negli uffici).

L’introduzione della settimana su 4 giorni nei Comandi di Vertice e di Legione per il personale addetti agli uffici potrebbe rappresentare un’importante soluzione per incentivare il benessere e un progresso dei diritti dei Carabinieri che avranno la possibilità di godere di una maggiore autonomia, garantendo comunque la piena funzionalità dei Comandi, per altro una soluzione simile è stata fatto propria dallo Stato Maggiore dell’Esercito che a riguardo ha emanato appositiva direttiva avente nr.8002 ed 2024.

In ultimo non è da sottovalutare che un orario di servizio articolato dalle ore 08.00-17:30 dal Lunedì al Giovedì consentirebbe di avere presenti mattina e pomeriggio (salvo i periodi di licenza) tutti i Militari di uffici/servizi tenendo conto delle limitate risorse umane oggi disponibili, (ci sono al momento Uffici all’interno di ogni Reparto e/o Servizio con un solo addetto).
Siamo certi che questa riflessione e proposta verrà da Lei opportunamente valutata.

Colgo l’occasione per formulare sinceri saluti.

 

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Richiesta di incremento degli organici e interventi urgenti per il benessere psicofisico dei Carabinieri impegnati nella Terra dei Fuochi

Fluminimaggiore, 19 marzo 2025

 

 

Al Signor Ministro della Difesa
On. Guido Crosetto

e p.c.

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri
Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

Oggetto: Richiesta di incremento degli organici e interventi urgenti per il benessere psicofisico dei Carabinieri impegnati nella Terra dei Fuochi.

 

Egregio Signor Ministro,

questa Segreteria Generale, in piena sintonia con la Segretaria Regionale Campania, retta dal Segretario Generale Regionale Massimiliano Monaco, desidera rappresentarLe quanto segue.

In seguito alla recente nomina del Generale Giuseppe Vadalà a Commissario Unico per la bonifica della Terra dei Fuochi, è emersa una nuova e rilevante attenzione sulle operazioni di bonifica e di controllo del territorio in una zona ad alto rischio di infiltrazioni mafiose.

Pur apprezzando e ringraziando il Generale Vadalà per l’impegno e la dedizione con cui sta affrontando questa delicata situazione, è doveroso sottolineare che il lavoro degli uomini e delle donne dell’Arma in questa area del Paese si trova a fronteggiare un carico di lavoro insostenibile.

I Carabinieri impegnati nella Terra dei Fuochi sono sottoposti a turni estenuanti e a un carico di lavoro che, per far fronte alla carenza di organici, li costringe a ricorrere in modo massiccio all’istituto dello straordinario.

Questo continuo ricorso a straordinari e ore di lavoro prolungato, sebbene necessario, ha un impatto negativo sul benessere psicofisico del personale, compromettendo la qualità della vita e, soprattutto, incidendo sul tempo da dedicare alla famiglia.

La situazione si fa ancor più difficile considerando che le operazioni sul campo, che richiedono concentrazione e vigilanza, non possono essere svolte al meglio quando si è privi del riposo necessario. Il risultato di questa condizione è un costante stress lavorativo che, oltre a minare la salute psicofisica degli operatori, finisce per avere ripercussioni anche sulla loro vita familiare.

In numerosi interventi del Comando Generale, è stata più volte sottolineata l’importanza della serenità dei militari, che rappresenta un fattore cruciale per il buon andamento delle operazioni e per l’efficacia complessiva dell’Arma.

La serenità, infatti, è il fondamento su cui si basa non solo la salute psicofisica dei Carabinieri, ma anche la loro capacità di affrontare al meglio le sfide quotidiane, soprattutto in contesti ad alto rischio come quello della Terra dei Fuochi.

L’attenzione alla serenità dei militari deve, quindi, tradursi in politiche concrete che possano garantire un ambiente di lavoro equilibrato e sostenibile.

Chiediamo quindi un incremento degli organici per il controllo del territorio nella Terra dei Fuochi, in modo da agevolare il personale già in servizio e consentire loro di operare in condizioni più sostenibili. Solo con un numero adeguato di Carabinieri sarà possibile ridurre il carico di lavoro eccessivo, evitando che il personale sia costretto a ricorrere costantemente a straordinari e garantendo un equilibrio tra lavoro e vita privata, indispensabile per il benessere psicofisico di ogni operatore.

Inoltre, il continuo stress da lavoro correlato è un rischio che non può essere ignorato. La normativa italiana, in particolare il Decreto Legislativo 81/2008, obbliga il datore di lavoro a valutare e proteggere i lavoratori dai rischi legati a stress da lavoro, tutelando la loro salute fisica e mentale.

La carenza di organici, unita a turni di lavoro massicciamente estesi, non solo non consente il rispetto di queste normative, ma incide profondamente sul benessere dei Carabinieri, compromettendo anche l’efficacia delle operazioni.

Chiediamo pertanto che venga attuato un monitoraggio rigoroso degli orari di lavoro e che vengano adottati interventi concreti per garantire che i Carabinieri possano lavorare senza compromettere la loro salute psicofisica, con il dovuto tempo di riposo e un adeguato supporto psicologico. Solo così si potranno continuare a svolgere le operazioni di controllo e di bonifica nella Terra dei Fuochi in modo efficace, mantenendo al contempo la serenità e il benessere degli operatori.

Ribadiamo il nostro sincero ringraziamento al Generale Giuseppe Vadalà per la sua operosa presenza sul territorio e per il suo impegno continuo nella lotta contro la criminalità, in un contesto tanto difficile e pericoloso. Tuttavia, per affrontare al meglio questa sfida, è essenziale garantire che i Carabinieri possano lavorare in condizioni più umane, tutelando la loro salute e il loro benessere.

Confidiamo nella sensibilità delle Autorità competenti e nella loro volontà di ascoltare le esigenze urgenti di chi, ogni giorno, mette in gioco la propria vita per garantire la sicurezza e la giustizia.

Con sincera e profonda stima,

 

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Vicinanza alla popolazione e alle famiglie colpite dal terremoto nei Campi Flegrei e richiesta di interventi urgenti. Il SIC scrive al Ministro della Difesa

Fluminimaggiore, 13 marzo 2025

 

Egregio Signor Ministro,

questa Segreteria Generale, in piena sintonia con la Segretaria Regionale Campania, retta dal Segretario Generale Regionale Massimiliano Monaco, desidera rappresentarLe quanto segue.

La notte scorsa, i territori dei Campi Flegrei sono stati colpiti da un devastante terremoto di magnitudo 4.4 che ha scosso duramente la nostra comunità. Esprimiamo la nostra profonda vicinanza alla popolazione e alle famiglie che sono state gravemente danneggiate da questa tragedia. In particolare, il nostro pensiero va ai colleghi carabinieri che, come sempre, sono in prima linea per garantire la sicurezza e il supporto alla popolazione in questi momenti drammatici.

I Carabinieri, ancora una volta, si trovano a fronteggiare una situazione di emergenza con grande spirito di servizio e sacrificio. A loro, come a tutte le forze di polizia, il nostro sostegno e il nostro riconoscimento per l’impegno instancabile, anche a costo della propria incolumità.

In questa occasione, ribadiamo con forza quanto già richiesto nei precedenti comunicati: è essenziale che vengano attuati interventi tempestivi e concreti a favore delle famiglie e delle forze dell’ordine, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza e benessere di chi lavora sul campo. Non possiamo più permetterci che la scarsità di risorse e di strumenti adeguati continui a compromettere l’efficacia dei soccorsi e la sicurezza della nostra gente.

Chiediamo ancora una volta l’adozione di misure straordinarie per garantire il supporto logistico e sanitario, il rafforzamento della presenza sul territorio, e la protezione per le famiglie colpite, comprese quelle dei nostri stessi colleghi. È fondamentale che tutti gli operatori delle forze dell’ordine siano dotati delle necessarie risorse per operare in totale sicurezza e con le giuste garanzie.

Non smetteremo di lottare per il riconoscimento dei diritti dei carabinieri e per la sicurezza della popolazione, nella speranza che questo ennesimo tragico evento diventi un punto di partenza per un serio e necessario cambiamento.

 

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Ciciliano sui Campi Flegrei: dichiarazioni allarmanti, sicurezza insufficiente. Il SIC scrive al Comandante Generale e al Comandante della Legione CC Campania

Fluminimaggiore, 19 febbraio 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

e, p.c.

AL SIG. COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI CAMPANIA

Gen. D. Giuseppe LA GALA

Napoli

 

Oggetto: Ciciliano sui Campi Flegrei: dichiarazioni allarmanti, sicurezza insufficiente

 

Illustrissimo Signor Comandante Generale,

questa Segreteria Generale, in piena sintonia con la Segretaria Regionale Campania, retta dal Segretario Generale Regionale Massimiliano Monaco, esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dal Capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, durante l’incontro con i cittadini dei Campi Flegrei.

Alla domanda su cosa accadrebbe in caso di una scossa di magnitudo 5, la risposta è stata “Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e si contano i morti. Se veramente ci troviamo di fronte a questa reale situazione”.

Parole che, oltre a essere di estrema gravità, confermano l’inadeguatezza delle misure di sicurezza attuali.

Ancor più allarmante è la dichiarazione secondo cui le vie di fuga saranno pronte solo tra qualche anno, lasciando intendere che, al momento, la popolazione è esposta a un rischio concreto senza un piano di emergenza realmente efficace per la sua tutela di tutti i cittadini.

Le Forze dell’Ordine e i cittadini dei Campi Flegrei non possono essere lasciati soli ad affrontare un rischio tanto grave.

E le Istituzioni non possono restare a guardare.

Per questo motivo ci rivolgiamo ancora una volta a Lei, Signor Comandante Generale, affinché intervenga con assoluta fermezza per rassicurare i suoi Carabinieri presenti in quel territorio che nonostante il reale pericolo continuano a garantire la presenza e la sicurezza pubblica alla popolazioni.

Un deferente saluto.

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Limitazione degli effetti della riabilitazione penale militare e/o ordinaria nelle procedure concorsuali e selettive per accedere ai ruoli superiori e per l’impiego in missioni di breve durata all’estero

Preg.mo Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

in un clima di leale e fattiva collaborazione e nell’esclusivo interesse di tutelare il benessere e i diritti dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente criticità, che ingenera una ingiustificata disparità di trattamento e di pari opportunità tra il personale dipendente.

La riabilitazione è un istituto di diritto sostanziale annoverato tra le cause estintive della pena e, come tale, disciplinato al codice penale agli articoli 178-181.
Esso si prefigge lo scopo di favorire l’emenda del reo, reintegrandolo nella posizione giuridica goduta fino alla pronuncia della sentenza di condanna attraverso l’eliminazione delle conseguenze penali diverse dalla pena principale, le quali costituiscono un ostacolo per il normale svolgimento dell’attività dell’individuo nel consorzio civile.

Si tratta di una causa di estinzione delle pene accessorie e degli effetti penali della condanna, caratterizzata da una funzione premiale e promozionale.

La concessione della riabilitazione, da parte del Tribunale di sorveglianza, ex art. 683 c.p.p., postula la dimostrazione del ravvedimento del richiedente, desumibile da comportamenti regolari tenuti nel lasso di tempo predeterminato dalla legge e sino alla data della decisione sull’istanza, nonché dalla sua attivazione per l’eliminazione delle conseguenze pregiudizievoli, derivate dalla condotta criminosa.

È noto, altresì, che l’istituto della riabilitazione militare, disciplinata dagli artt. 72 e 412 c.p.m.p., è una causa di estinzione della pena consistente nell’eliminazione delle incapacità giuridiche, delle pene militari accessorie e degli altri effetti penali derivanti dalla sentenza di condanna definitiva irrogata dalla Magistratura Penale Militare.

A norma degli artt. 1430 e 1452 d.lgs. 66/2010 (T.U.O.M.), il beneficio de quo ripristina la concessione delle decorazioni, delle distinzioni onorifiche di guerra, nonché il
riacquisto delle ricompense al valore e al merito perse in conseguenza della condanna, eliminando anche l’incapacità di conseguirle in futuro.

Tanti Colleghi, nonostante abbiano ottenuto la riabilitazione penale ordinaria e/o militare, continuano ad essere estromessi/esclusi dalle procedure concorsuali per l’avanzamento ai ruoli superiori e nelle selezioni per l’impiego in missioni di breve durata all’estero.

Tale discriminazione è dovuta alle prescrizioni esistenti nei bandi concorsuali e nelle disposizioni per l’impiego fuori aria.
Tali prescrizioni escludono, aprioristicamente, i Militari che abbiano riportato condanne nonostante sia intervenuta la riabilitazione.

Paradossalmente, gli effetti prodotti dalla riabilitazione penale ordinaria e/o militare non intervengono nelle procedure concorsuali e selettive della nostra Amministrazione.

Tale discriminazione ha ripercussioni negative nel morale e nella carriera dei Militari che, nonostante abbiano ottenuto la riabilitazione penale ordinaria e/o militare, continuano a subire delle ingiustificate e pregiudizievoli valutazioni sulla sussistenza dei requisiti necessari per partecipare alle procedure concorsuali per accedere ai ruoli superiori e alle selezioni per l’impiego in missioni di breve durata all’estero.

In considerazione di quanto sopra e al fine di garantire pari opportunità e per soddisfare le legittime aspirazioni del personale, chiediamo a Lei, sig. Comandante Generale, di volere disporre la modifica delle attuali disposizioni che regolamentano le procedure concorsuali per accedere ai ruoli superiori e selettive per l’impiego in missioni di breve durata all’estero, secondo i principi di ragionevolezza e proporzionalità, garantendo congruità e logicità all’azione amministrativa.

Colgo l’occasione per formulare deferenti saluti.

Fluminimaggiore, 10 Febbraio 2025

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Maggiorazioni del F.E.S.I. per Servizi che, per tipologia ed ambito ambientale di svolgimento, risultano particolarmente dannosi alla salute psico-fisica degli Operatori

Fluminimaggiore, 8 febbraio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

Oggetto: Maggiorazioni del F.E.S.I. per Servizi che, per tipologia ed ambito ambientale di svolgimento, risultano particolarmente dannosi alla salute psico-fisica degli Operatori.

Egregio Signor Comandante Generale,

in un clima di leale e fattiva collaborazione, volta alla tutela del benessere dei propri iscritti, ci corre l’obbligo di segnalare le gravi condizioni lavorative in cui operano i Militari impiegati in alcune aree territoriali e presso alcuni Reparti, dove il degrado ambientale e il rischio per la salute e lo stress lavorativo si sommano a carichi di lavoro insostenibili e a un contesto operativo estremamente complesso per fenomeni delinquenziali legati a sodalizi criminali.

Ill.mo Signor Comandante Generale, ci rivolgiamo a Lei perché vengano inserite, nella discussione del prossimo F.E.S.I., le proposte di seguito elencate, affinché si dia il giusto riconoscimento economico ai Servitori dello Stato che, esponendosi a grave pericolo per la loro incolumità, non possono essere dimenticati.

Ecco i nostri suggerimenti:

1) riconoscimento di un emolumento per la presenza in servizio giornaliero, con relativa assistenza sanitaria in caso di malattia importante contratta nello svolgimento del proprio dovere, ai Militari che prestano servizio:

  1. nella zona dei Campi Flegrei e nelle aree vulcaniche;
  2. in aree con alto indice di inquinamento ambientale per la presenza di sostanze tossiche, per i continui roghi illegali (TERRA DEI FUOCHI);

2) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comando Generale dell’Arma ed i Comandi di Vertice (Interregionale, Cufaa, Cums, Comando Scuole)

3) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi Legione;

4) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi Provinciali;

5) Maggiorazione per tutto il personale in servizio presso i Comandi SMD e SME;

6) Maggiorazione per il personale in servizio presso i R.I.S. e il R.A.C.I.S, A.P.I., SOS, Nuclei Investigativi/Operativi e R.O.S. ovvero impiegati per la tutela ambientale, dei parchi, la biodiversità e l’antibracconaggio;

7) Maggiorazione per tutti i Referenti Informatici a duplice incarico;

8) Maggiorazione per i Comandanti dei Nuclei Carabinieri Forestali;

Sulla base dell’esposta analisi, al fine di migliorare la condizione economica del personale dell’Arma dei Carabinieri che presta servizio nei Reparti indicati al precedente paragrafo, chiediamo a Lei di valutare positivamente la corresponsione delle indennità suggerite con la presente.

L’occasione è gradita per porgerLe un ossequioso saluto.

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Solidarietà ai Carabinieri impegnati nei Campi Flegrei e proposta di istituire indennità specifica all’interno del F.E.S.I. per il personale in servizio nelle aree vulcaniche

Fluminimaggiore, 6 febbraio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

Oggetto: Solidarietà ai Carabinieri impegnati nei Campi Flegrei e proposta di istituire  indennità specifica all’interno del F.E.S.I. per il personale in servizio nelle aree vulcaniche.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

il Sindacato Indipendente Carabinieri esprime la propria profonda vicinanza e solidarietà a tutti i militari in servizio nei Campi Flegrei, in particolare nelle aree di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, che in queste ore stanno affrontando una nuova intensa fase di attività sismica e bradisismica.

Il fenomeno del bradisismo, già noto nella zona, si è notevolmente intensificato nel corso dell’ultimo anno, con un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi sismici. Questa situazione, oltre a generare preoccupazione nella popolazione, rappresenta una condizione di stress operativo e psicologico per il personale dell’Arma, chiamato a garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso alla cittadinanza in un contesto di rischio costante.

Alla luce di queste criticità e grazie alle segnalazioni giunte dalla nostra Segreteria Generale Regionale SIC per la Campania, questa Segreteria Generale chiediamo al Signor Comandante Generale e alle Istituzioni competenti di adottare misure concrete a tutela dei militari impiegati nelle aree vulcaniche e bradisismiche:

  1. Istituzione all’interno del F.E.S.I. di una specifica indennità di rischio per tutto il personale operante in aree ad alto rischio sismico e vulcanico, sul modello di quanto già previsto per altre condizioni di particolare pericolo.
  2. Potenziamento dei presidi di sicurezza con l’adeguamento delle infrastrutture delle caserme e degli alloggi di servizio, garantendo che rispettino i più alti standard antisismici e di evacuazione rapida in caso di emergenza.
  3. Formazione specifica per il personale sull’intervento in scenari di emergenza vulcanica e sismica, con corsi di aggiornamento periodici in collaborazione con la Protezione Civile e l’INGV.
  4. Supporto psicologico per il personale che opera quotidianamente in condizioni di alta pressione e stress, con l’istituzione di un servizio di assistenza dedicato.

I carabinieri impiegati in queste zone svolgono un compito fondamentale per la sicurezza pubblica, spesso a rischio della propria incolumità. Non possono essere lasciati soli. È necessario che lo Stato riconosca il loro impegno con misure concrete e adeguate.

Il Sindacato continuerà a vigilare e a sostenere i militari coinvolti, impegnandosi affinché queste richieste vengano ascoltate e attuate al più presto.

L’occasione è gradita per porgere un ossequioso saluto.

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Rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024 – Istituto economico accessorio: adeguamento degli importi dell’indennità per operatori cyber – Estensione indennità

Onorevole Signor Ministro e spettabile Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

a seguito della nota informativa redatta e diramata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, SM – Ufficio Trattamento Economico, relativa al rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024 per il personale contrattualizzato (da Carabiniere a Capitano), questo Sindacato Indipendente Carabinieri vuole sottoporre all’attenzione delle SS.VV. illustrissime un aspetto che potrebbe migliorare il trattamento economico di numerosi Carabinieri.
Facciamo riferimento ad un Istituto economico accessorio, cioè l’indennità per gli operatori cyber, che ha visto nell’ultima contrattazione un adeguamento dei suoi importi.
Nell’Arma dei Carabinieri tale indennità è corrisposta, a oggi1 , solamente al personale in servizio presso il Centro di Sicurezza Telematica, le sezioni della Direzione di Telematica del Comando Generale e del Polo di telematica del Centro Nazionale Amministrativo2 , ovvero al personale dell’Arma dei Carabinieri in possesso delle qualifiche ivi indicate, effettivamente impiegato presso il Comando per le Operazioni in Rete dello Stato Maggiore della Difesa3.
Il Comando Generale dell’Arma, Ufficio Trattamento Economico4, ha specificato ulteriormente che per settore cyber si intendono “servizi di sicurezza e protezione delle reti informatiche e telematiche dell’Arma”, quindi mera attività preventiva e non repressiva (leggasi Polizia Giudiziaria) e che l’indennità è tassativamente indicata ai soli Uffici previsti all’art. 47 DPR 57/2022.
In precedenza, però, il II Reparto – Ufficio Operazioni del Comando Generale5, ha fornito una definizione6di “cyber security”, da intendersi “come impiego di prevenzione e approccio investigativo massimamente rivolto al Web, attuando vere e proprie forme di pattugliamento della rete, naturale estensione delle attività svolte sul terreno”, ampliando la nozione fornita dall’Ufficio Trattamento Economico, e rivolgendola in maniera diretta allo svolgimento di attività di Polizia sia in ambito preventivo (monitoraggio delle fonti aperte) che repressivo (compiti di polizia giudiziaria, come ad esempio sopralluoghi nel Web, perquisizione di domicili informatici remoti, ecc.).
Il concetto di “operatore cyber” non può essere circoscritto solamente a chi provvede alla sicurezza telematica delle reti ma anche a coloro che operano sulla rete al fine di individuare criminali/reati.
Ne è dimostrazione quanto avvenuto nella Polizia di Stato7, che ha recepito l’indennità in parola riconoscendola a tutto il personale in possesso di qualifiche professionali nel settore Cyber, non soltanto per chi svolge attività di protezioni delle reti, dei sistemi informativi, dei servizi informatici, delle comunicazioni elettroniche e di risposta agli eventi di sicurezza informatica dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza8, bensì anche a quel personale dotato di specializzazione “operatore cyber” o “analista di fonti aperte-OSINT e SOMCINT” (specializzazioni analoghe a quella “Operatore Indagini Telematiche”), quindi che svolge attività di Polizia Giudiziaria9.
In questo ambito il personale dei seguenti Reparti, R.O.S. RITel, R.O.S. Ufficio Comando Nucleo Reti, R.O.S. RAT, R.O.S. Sezioni dedicate (sia quelle tecniche che investigative) presso l’organizzazione periferica, le Sezioni Indagini Telematiche (SIT) dei Nuclei investigativi di Milano, Roma, Napoli e Palermo, nonché gli Operatori Indagini telematiche dei restanti Comandi provinciali e delle Unità Specializzate, è stato di fatto danneggiato rispetto ai paritetici colleghi della Polizia di Stato, provocando una evidente e ingiusta diversità di trattamento economico.
Sulla base dell’esposta analisi, nell’ambito di una politica di lealtà e confronto verso le Istituzioni con le quali deve agire per la salvaguardia degli interessi dei propri iscritti, questo Sindacato Indipendente Carabinieri, al fine di migliorare la condizione economica del personale dell’Arma dei Carabinieri che presta servizio nei Reparti indicati al precedente paragrafo, chiede alla SS.VV. illustrissime di valutare la possibilità di concedere agli stessi la corresponsione dell’indennità per operatore cyber.
Ci è gradito porgere i più distinti saluti.

1 Vds. la nota informativa n. 132/199-2018 “Comparto Difesa-Sicurezza. Provvedimenti di concertazione per il personale non dirigente 2019-2021”, reperibile alla pagina https://leonardo.rete.arma.carabinieri.it/Legislazione/Lists/Trattamento%20Economico/DispForm.aspx?ID=743.
2 Ex art. 47 co. 1 DPR 20 aprile 2022, n. 57.
3 Ex art. 47 co. 2 DPR 20 aprile 2022, n. 57.
4 Vds. lettera n. 132/216-4-2018 di prot. datato 21.09.2022.
5 Vds. lettera n. 1241/3-6-2021, datata 13.07.2022, Direttiva di Pianificazione 2023-2028
6 Vds. pag. 11 punto b. (1).
7 Vds. art. 17 D.P.R. 57/2022.
8 Ex art.2, co.1, let. b), n. 5 D.P.R. n.208/2001.
9 Come indicato nella circolare n. 555/VCP/27 del 22/07/2022 a firma del Capo delle Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

 

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