AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA
On. Guido Crosetto
ROMA
OGGETTO: Scarsi riconoscimenti economici e di carriera per i Carabinieri Infermieri
Al solo scopo di tutelare il benessere dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente problematica.
Diventare Infermiere nei Carabinieri rappresenta un’opportunità unica per coloro che desiderano unire la passione per l’infermieristica al servizio militare.
Prepararsi adeguatamente attraverso una formazione accademica solida sono i primi passi verso la realizzazione di questo sogno professionale.
Occuparsi di assistenza infermieristica in missione di pace o di guerra è il sogno di tanti Colleghi che ambiscono ad indossare la doppia divisa.
Quella da Infermiere e quella da Carabiniere.
Il personale infermieristico dell’Arma, oltre a fornire l’assistenza sanitaria ai Militari impegnati in operazioni di servizio e a collaborare con gli Ufficiali medici, svolgono attività di:
– intelligence (studio dell’ambiente, delle strutture sanitarie del territorio, malattie endemiche, raccolta informazioni presso le popolazioni);
– assistenza sanitaria nei confronti della popolazione civile (attraverso ambulatori mobili, visite nelle strutture ospedaliere e/o al domicilio di chi ne ha bisogno).
Nell’Arma la sanità è divisa in 4 ambiti:
1) Direzione Sanità (area medica);
2) 40 Infermerie Presidiali (quelle con medici e infermieri);
3) Un Ufficio Sanitario del Centro Nazionale Selezione e Reclutamento (CNSR), presso Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma;
4) Un Centro Polispecialistico, presso la caserma “Orlando De Tommaso” di Roma.
L’Arma dei Carabinieri è presente in maniera capillare lungo tutto il territorio nazionale e nelle isole minori e maggiori.
Ad assistere i Carabinieri nelle Organizzazioni in cui si articola vi sono, in ambito sanitario,
circa 250 unità, inquadrati nel ruolo “normale”.
Si tratta di:
– 117 Ufficiali medici e 2 farmacisti, inquadrati nel Ruolo Tecnico Logistico Sanitario;
– 185 Infermieri, di cui 59 del ruolo di Ispettori, 35 in quello di Sovrintendenti e 91 come Appuntati e Carabinieri semplici;
– 42 operatori sanitari, ovvero gli “altri professionisti della salute”: tecnici di radiologia, odontotecnici, tecnici di laboratorio, fisioterapisti ed optometristi.
I Carabinieri Infermieri hanno acquisito diverse competenze professionali in ambito sanitario e assistenziale.
Nonostante i titoli accademici posseduti ed il delicato compito ad essi devoluto, la progressione di carriera è rimasta
inchiodata ad un palo.
Il loro riconoscimento sociale, economico e professionale, infatti, non è ancora soggiunto.
Gli Infermieri dell’Arma sono normali Carabinieri.
Oltre a fare il loro lavoro in divisa militare si occupano delle faccende assistenziali e quindi di:
1) educazione sanitaria;
2) medicina preventiva;
3) medicina assistenziale, curativa e riabilitativa;
4) medicina del lavoro;
5) sostegno psicologico;
6) medicina legale.
Gli Infermieri dei Carabinieri effettuano:
1) visite mediche, consulenze, terapie, sostegno psicologico ed altro;
2) vaccinazioni;
3) accertamenti con mezzi diagnostici invasivi e non invasivi;
4) visite più specialistiche.
Le cosiddette Infermerie Presidiali sono organizzate tutte nello stesso modo.
Sono gestite da 2 Medici e 3 Infermieri.
I professionisti della salute, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, si occupano della:
1) linea territoriale;
2) linea addestrativa;
3) linea mobile;
4) linea speciale.
Tutte le Infermerie sono dotate di aree standard:
1) l’accettazione;
2) la sala visite generiche;
3) la medicheria;
4) il gabinetto odontoiatrico;
5) il gabinetto fisioterapico.
Gli Infermieri dell’Arma devono curare la formazione e l’aggiornamento per acquisire le conoscenze specialistiche che sono in continua evoluzione e le innovative tecniche di intervento nelle prestazioni sanitarie di rispettiva competenza.
I Carabinieri vengono assunti già in possesso della Laurea in Infermieristica per poi essere impiegati quali “Infermieri”.
Un esiguo numero viene formato presso la Scuola Allievi Marescialli dell’Arma dei Carabinieri, laureandosi in Infermieristica.
Molti conseguono la laurea presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma o l’Università degli studi di Firenze.
La loro figura è presente in tutte le strutture sanitarie dell’Arma a livello nazionale.
Gli Infermieri dell’Arma sono parte integrante di Reparti Speciali come il Reggimento Paracadutisti, il GIS – Gruppo di Intervento Speciale ed il Nucleo Subacquei.
Però non tutto è positivo e tanti sono i disagi nell’Arma anche per gli Infermieri che non godono del rispetto e dei riconoscimenti professionali, economici e sociali conquistati a fatica negli anni.
Gli Infermieri dell’Arma dei Carabinieri sono oberati per:
1) la riduzione continua delle risorse umane e degli organici che dovrebbero essere aggiornati e adeguati alle reali esigenze dei Reparti;
2) l’estrema ampiezza del potenziale bacino d’utenza dell’Arma (110.000 tra uomini e donne in servizio e rispettivi familiari);
3) le distanze esagerate tra le strutture (Reparto d’appartenenza, Infermeria, Poligoni di tiro, Domicilio, ecc.), che riducono l’operatività e aumentano i tempi morti dedicati agli spostamenti;
4) l’impiego in altri servizi (vigilanza, ordine pubblico, investigazioni ed altro), che distraggono il personale dal proprio incarico;
5) la riduzione esponenziale dei fondi destinati alle Forze Armate e di Polizia hanno anche una forte ricaduta sulle risorse da dedicare all’aggiornamento professionale ed al conseguimento dei crediti ECM.
Occorre prevedere nelle grosse strutture sanitarie dei Carabinieri la presenza del Dirigente infermieristico con la relativa componente formativa universitaria ed il conseguimento della Laurea Specialistica.
Prevedere la possibilità di realizzare un percorso di equiparazione del personale in possesso degli stessi titoli universitari, frequentando dei corsi specifici.
È necessario il pieno riconoscimento dei ruoli e delle competenze dell’Infermiere civile anche in ambito militare e nello specifico tra i Carabinieri.
Il nuovo CCNL 2019-2021 definisce e modifica la denominazione dei profili professionali, dividendoli in aree:
– area del personale di supporto;
– area degli operatori;
– area degli assistenti;
– area dei professionisti della salute e dei funzionari;
– area del personale di elevata qualificazione.
L’Area dei professionisti della salute e dei funzionari è quella dove si colloca la professione infermieristica.
Nello specifico, all’Infermiere neoassunto viene attribuita da subito la categoria D aprendo la carriera fino ad una DS6.
Diversamente da quando sancito dal Contratto Nazionale del Lavoro, l’Arma dei Carabinieri colloca gli Infermieri in qualsiasi categoria amministrativa, di fatto demansionandoli e sottopagandoli, anziché inquadrarli in base al loro titolo di studio e perciò nel ruolo Ispettori.
La Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, l’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Aeronautica hanno effettuato un passo avanti con l’istituzione del ruolo tecnico come Infermiere.
Questa APCSM chiede a Lei, On. Guido Crosetto, di volere intervenire per dare dignità ad una professione e ad un percorso di studi sacrificante con la possibilità di equiparare gli Infermieri dell’Arma dei Carabinieri a quelli della Pubblica Amministrazione e delle altre Forze di Polizia e Forze Armate, senza ingenerare false aspettative di fantomatici sviluppi di carriera.
Il SIC chiede di attribuire ai Carabinieri Infermieri la categoria amministrativa con il relativo grado (Ispettore) come da CCNL e l’istituzione del Ruolo Tecnico.
Porgo un deferente saluto.
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