L’inaugurazione a Santo Stefano in Aspromonte della nuova caserma dell’Arma dei carabinieri, è stato un momento importante nella vita della nostra regione.
È stato uno spartiacque che assume una molteplicità di significati. Anzitutto è il successo dello Stato nella guerra contro la ‘ndrangheta a cui oggi viene sottratto un bene confiscato a un potente boss della zona e restituito alla comunità sotto forma di presidio di controllo del territorio e sicurezza per i cittadini.
Un passo avanti e un ottimo segnale è stata la presenza alla cerimonia di inaugurazione del ministro agli Interni Piantedosi con una folta delegazione istituzionale e militare: il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la sottosegretaria Wanda Ferro, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il sindaco del centro Aspromontano, il primo cittadino di Reggio Falcomatà e il prefetto Vaccaro.
La presenza di una delegazione di prim’ordine in un piccolo comune montano noto perlopiù per aver dato i natali ad una delle organizzazioni criminali più potenti e ramificate al mondo, è un segnale di vicinanza reale e concreto.
Noi abbiamo colto dallo Stato questo messaggio di presenza e legalità e diamo fin d’ora piena disponibilità a fare la nostra parte per un cambiamento che deve essere prima di tutto culturale e sociale e solo dopo repressivo e punitivo.
Questa caserma simboleggia la vicinanza dell’Arma al territorio e ai cittadini e il SIC Calabria auspica che i tanti beni confiscati alla ‘ndrangheta vengano restituiti ai cittadini e adibiti a funzioni sociali iniziando proprio da quei territori dove più forte e asfissiante è la presenza della criminalità.
Ciò che è stato costruito dalla ‘ndrangheta deve essere distrutto. Lo Stato c’è ed attraverso le tante articolazioni di cui è costituito deve riuscire a comunicare anche in Aspromonte che è l’unico interlocutore pronto a fare gli interessi dei cittadini sempre e comunque.
Questa nuova struttura rappresenta proprio questo: un punto di incontro con la gente, con i ragazzi che oggi erano in piazza e che sono il futuro non solo di Santo Stefano in Aspromonte ma di tutta la società.
Facciamo in modo che da qui possa partire un cambiamento. Mettiamo questa terra sui binari della legalità, del rispetto delle regole e della dignità delle persone.
L’efficienza delle istituzioni è il primo antidoto contro la criminalità organizzata. E l’inaugurazione di questa caserma è un segnale di riscatto e un presupposto di libertà e progresso.
La nostra Organizzazione sindacale promuove con convinzione e consapevolezza una immagine della Calabria lontana da stereotipi e retoriche ‘ndranghetiste. Noi siamo carabinieri, non vogliamo e non potremmo negare la realtà ma siamo convinti che la nostra regione è molto più che una associazione criminale: è storia millenaria, turismo, eccellenze, natura e cultura, risorse uniche al mondo.
Allo Stato chiediamo di essere presente e di restare al nostro fianco “spendendo” in Calabria i suoi uomini migliori e i mezzi di cui abbiamo bisogno per vincere una volta per tutte la guerra alla criminalità organizzata.
Noi ci siamo. Il SIC è al fianco di tutte le donne e gli uomini dell’Arma per non lasciare nessuno indietro e dare un aiuto concreto alla nostra Istituzione e alla nostra amata Calabria.
Cosenza, 24 aprile 2024
Il Segretario Generale Regionale SIC Calabria
Amedeo Di Tillo
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