È in uno clamoroso stallo la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Sicurezza, attesa da molti Carabinieri per ottenere un minimo ristoro economico dopo l’importante perdita del potere di acquisto delle proprie retribuzioni.
L’accordo non verrà chiuso prima del prossimo 31 ottobre, in modo da mettere al riparo le sigle sindacali da eventuali dissensi da parte dei propri iscritti sulle scelte operate e dalle probabili disdette.
Accettare una separazione dei tavoli, inopportuna e dannosa, rivendicare pretestuosi e improbabili stanziamenti, minacciare il congelamento dei rapporti per mettersi a disposizione il giorno successivo, non riuscire ad avanzare nessuna proposta normativa per migliorare le condizioni lavorative dei Carabinieri, offre il quadro delle capacità di chi oggi è chiamato a decidere per tutti.
Sigle sindacali guidate da ex Cocer, che non sanno fare fronte comune e che metteranno tutti i Carabinieri nella condizione di subire un rinnovo del tutto fallimentare, figlio di un’accettazione passiva delle proposte del Governo esattamente come avveniva con la R.M..
Sigle che hanno avuto la presunzione di contrattare senza avvalersi dell’esperienza dei sindacati delle FF.PP. ad ordinamento civile, che, viceversa, stanno dimostrando come si possano condurre trattative e ottenere benefici non necessariamente legati agli stanziamenti economici.
Sigle che tutte insieme rappresentano solo un terzo dei Carabinieri ma chiudono accordi fallimentari anche per i restanti due terzi, per poi venirci a dire che “non si poteva fare di più”.
Il movimento sindacale in ambito militare è solo all’inizio, ma servono reali cambiamenti… non i noti personaggi la cui storia è stata, ed a quanto pare continua ad essere, quella legata alle vecchie dinamiche della R.M.. senza offrire le necessarie garanzie per ottenere il massimo possibile nelle contrattazioni.
La morsa del caro vita sta schiacciando moltissimi Carabinieri ed è sempre più urgente chiudere questa tornata di trattative per dare un minimo ristoro e avviare immediatamente la contrattazione relativa al triennio 2025/2027.
Aspettare ancora, confidando nel superamento della data del 31 ottobre, significa non voler bene ai Carabinieri che ogni giorno sono chiamati a garantire sicurezza e ordine pubblico sull’intero territorio nazionale h24. Carabinieri a cui ci rivolgiamo con questo comunicato invitandoli ad una seria presa di posizione e ad una valutazione concreta nella scelta dei propri sindacati.
Chiediamo che si superi al più presto questa fase e che si possa procedere rapidamente alle trattative per il rinnovo contrattuale, così come per l’adeguamento delle indennità operative e il pagamento del lavoro straordinario non retribuito degli ultimi anni.
I Carabinieri meritano risposte concrete, non ulteriori ritardi, non mortificazioni.
Roma, 6 Agosto 2024.