Accogliamo con soddisfazione le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Interno Piantedosi in merito al decreto allo studio del Governo teso a rafforzare le tutele economiche e legali per le Forze dell’Ordine.
Qualcuno insiste strumentalmente a chiamare questo dispositivo “scudo penale”, suggerendo che, grazie ad esso, gli operatori godranno sostanzialmente di una immunità (o impunità) totale rispetto alle loro condotte in servizio.
Giova ribadire che nulla è più lontano dalla realtà.
Le misure allo studio non intendono sottrarre chi sbaglia dalle proprie responsabilità, ma evitare, a chi per professione è quotidianamente esposto a situazioni complicate, inutili calvari.
Tra le principali novità del Decreto, infatti, ci sono:
Iscrizione nel registro degli indagati NON AUTOMATICA: la decisione di avviare un’indagine sarà lasciata alla discrezionalità del giudice, eliminando l’automatismo attuale. Ciò eviterà agli operatori il calvario dell’iscrizione nel registro degli indagati nei casi in cui sia palese da subito la condotta corretta.
Spese legali coperte: lo Stato coprirà fino a 10.000 euro per ogni fase del procedimento legale in cui l’Agente sia coinvolto per fatti inerenti al servizio.
Ciò farà sì che gli esosi costi legali non si abbattano sugli operatori e sulle loro famiglie, finché eventuali responsabilità non vengano definitivamente accertate.
Tutela economica: lo stipendio degli agenti sarà garantito fino a una condanna definitiva, senza congelamenti o sospensioni preventive delle retribuzioni.
E’ chiaro a chiunque sia dotato di onestà intellettuale che questi strumenti sono un atto di giustizia e di salvaguardia nei confronti di chi, quotidianamente, rischia per difendere i cittadini e le Istituzioni del nostro Paese.
Insieme al Dl Sicurezza, questo progetto di legge rappresenta un passo avanti significativo per la serenità delle Donne e degli Uomini delle FF.OO. ed è la dimostrazione della sensibilità che questo Governo ha nei loro confronti e nei confronti della Sicurezza dei Cittadini.
Fluminimaggiore, 1° aprile 2025