Incontro tra il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e le APCSM iscritte all’Albo Ministeriale

Nel pomeriggio di ieri, presso la sede del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il sig. Comandante Generale ha incontrato i Segretari Generali delle APCSM iscritte all’Albo Ministeriale.
Il Comandante Generale Teo Luzi ha accolto i Segretari Generali intervenuti all’incontro, dimostrando una spiccata sensibilità nell’ascolto ed una commendevole apertura al confronto.

Nella fase iniziale dell’incontro si è parlato della Legge 46/2022 e delle norme che disciplinano l’esercizio della libertà sindacale.

Il Generale Luzi, nel corso del suo intervento, si è soffermato sulla necessità di creare una proficua collaborazione tra l’Istituzione e le APCSM.
Il confronto tra Istituzione e APCSM risulta necessario e propedeutico per mettere in campo le strategie vincenti per la risoluzione delle problematiche di interesse collettivo.
Una interazione basata su un confronto leale, finalizzato alla creazione di migliori condizioni lavorative che devono garantire maggiore benessere per i Militari.

In occasione dell’incontro, il Segretario Generale del SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI Luigi Crocifisso PETTINEO ha consegnato al sig. Comandante Generale un documento in cui sono illustrate alcune criticità che richiedono un tempestivo intervento da parte dell’Amministrazione.
Nel documento consegnato sono state trattate le seguenti problematiche:

1. TRATTAMENTO ALIMENTARE GRATUITO;

2. CLIMATIZZAZIONE DELLE CASERME;

3. SERVIZIO DI ORDINE PUBBLICO FUORI SEDE – TRATTAMENTO ALIMENTARE;

4. RIPIANAMENTO DEGLI ORGANICI;

5. ISTITUZIONE DEI NUCLEI PIANTONI PRESSO I COMANDI LEGIONE
Tale problematica è stata affrontata subitaneamente dal Comandante Generale che ha dato disposizione perché vengano rapidamente acquisiti gli elementi cognitivi per l’immediata risoluzione della criticità segnalata dal SIC;

6. RISCONTRO ALLE COMUNICAZIONI/SEGNALAZIONI INOLTRATE DALLE APCSM.

7. ATTUAZIONE DELLE CIRCOLARI EMANATE DAL COMANDANTE GENERALE RELATIVE AL BENESSERE DEL PERSONALE
(In particolare è stata rappresentata la non puntuale attuazione della pianificazione quindicinale dei servizi e la mancata programmazione bisettimanale dei riposi settimanali);

8. DISARMO DEI MILITARI IN ASSENZA DI PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA O DI AUTORITA’ SANITARIA;

9. RICHIESTA INGIUSTIFICATA DI UN INCREMENTO DEI SERVIZI ESTERNI A STAZIONI ” A MINOR IMPEGNO OPERATIVO” CHE SONO SOTTORGANICO (TURNI IN QUINTA);

10. RICOMPENSE AL PERSONALE – TRATTAMENTO NON PEREQUATIVO TRA MILITARI DI DIVERSO RUOLO;

11. ANTICIPO DA PARTE DEI MILITARI DI SPESE SANITARIE PER INFORTUNI OCCORSI IN SERVIZIO;

12. MANCATO COINVOLGIMENTO DELLE APCSM NELLE CERIMONIE MILITARI;

Il SIC esprime un sincero ringraziamento al sig. Comandante Generale per l’ammirevole attenzione dimostrata verso le APCSM e le problematiche segnalate.

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Il SIC presente alla Camera dei Deputati per la presentazione dell’ultimo saggio storico di Stefano De Carolis, “L’Infame Legge – storia della Camorra in Puglia (1870-1914)”

Mercoledì 13 settembre il SIC, rappresentato dal Segretario Nazionale Nicola Centonze, parteciperà con soddisfazione ed orgoglio alla presentazione del nuovo saggio storico di Stefano de Carolis: “L’Infame Legge – storia della Camorra in Puglia (1870-1914)”, edito per i tipi Giazira Scritture.

Stefano De Carolis, oltre che un amico e futuro Segretario del Direttivo SIC con delega agli Affari Culturali, è un ricercatore storico, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri specializzato nella Tutela del Patrimonio Culturale Nazionale presso il Mi-BACT di Roma, nonché giornalista pubblicista.

Nella prestigiosa cornice della sala stampa della Camera dei Deputati, l’autore presenterà la sua ultima fatica nel corso di un incontro moderato da Daniele Rotondo (giornalista Rai Tg2) e che lo vedrà dialogare con l’On. Chiara Colosimo (Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali), il dott. Roberto Rossi (Procuratore Distrettuale Antimafia di Bari, Bat e Foggia), il Sen. Avv. Francesco Paolo Sisto (Viceministro della Giustizia) e l’On. Ubaldo Pagano (componente della V Commissione parlamentare Bilancio, Tesoro e Programmazione).

A Stefano De Carolis i nostri complimenti e gli auspici per un lavoro sempre più proficuo e di successo.

11 Settembre 2001. Ventidue anni fa l’attacco terroristico che colpì la democrazia mondiale

Sono trascorsi ventidue anni dall’attentato più cruento della storia.
Questa data ha lasciato un immenso senso di perdita.
In quelle terribili ore dell’11 Settembre 2001 sono state recise le vite di oltre tremila persone. Madri, padri, figli, amici sono stati strappati per sempre all’abbraccio delle loro persone care. Vite spezzate da una follia omicida che ha reso reale qualcosa fino ad allora inimmaginabile: trasformare aerei di linea in missili per seminare morte e distruzione. Nel corso degli anni, tanti giovani sono cresciuti orfani e tanti genitori continuano a piangere i propri figli che non sono più tornati a casa.
Un attacco agli Stati Uniti ma al tempo stesso al mondo, all’umanità tutta. In quelle ore concitate e ancor più nei giorni successivi man mano che si precisava l’ampiezza immane della tragedia, il senso di smarrimento e di rabbia si diffondeva tra le persone. Il monito è “MAI DIMENTICARE” che oggi campeggia nelle menti di tutti.
Due parole che sono state ripetute infinite volte in questi ventidue anni, a rimarcare che la memoria non può e non deve venire meno quando il dolore è così grande.
Di quel giorno resta anche indelebile il senso del sacrificio, la testimonianza di chi ha dato la propria vita per salvare quella altrui.
Una eredità amara quella dell’11 settembre 2001.
A livello globale è il senso di insicurezza e paura con cui oggi ci si è, in qualche modo, abituati a convivere.
Prendere un aereo non è più una “cosa normale” da quel giorno in poi.
Sono cresciuti in questi ventidue anni movimenti xenofobi e anti-migratori, effetto collaterale di una instabilità che era proprio tra gli obiettivi di chi ha portato l’attacco al cuore degli Stati Uniti e nel mondo civilizzato.
A ventidue anni di distanza, è ancora valido il motto “Uniti stiamo in piedi” che divenne la risposta spontanea dei cittadini di New York all’orrore vissuto l’11 settembre 2001. Negli anni, quel motto ha assunto un significato sempre più ampio e profondo.
Stare in piedi insieme nonostante i tentativi di “buttare giù” la nostra comune umanità. Oggi quell’appello all’unità, alla “fraternità umana” deve essere imperativo per una Società che vuole definirsi evoluta e civile.
IL SIC – SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI non dimentica le migliaia di Uomini e Donne che sono morti in nome della libertà da ogni forma di terrorismo e gli atti di eroismo compiuti dai tanti soccorritori accorsi nei luoghi delle stragi.
Un terrorismo che deve essere annientato perché rallenta il processo evolutivo degli esseri umani verso la Pace globale.

Rocambolesco inseguimento di ladri d’appartamento ad ostia, altri due Carabinieri feriti

Nel pomeriggio di ieri Ostia è stata lo scenario di un rocambolesco inseguimento tra i Carabinieri del NORM e quattro malviventi di origine sudamericana, che avevano appena messo a segno un furto in appartamento.

Le pattuglie dei Militari hanno immediatamente intercettato l’auto dei malviventi, i quali, prima di essere bloccati e arrestati, hanno intrapreso una folle fuga che ha messo a repentaglio l’incolumità di numerosi cittadini.

Purtroppo, durante l’inseguimento, una delle vetture dei Carabinieri è andata a scontrarsi contro un albero.
I due Carabinieri che si trovavano a bordo, a causa delle lesioni e dei traumi riportati, sono stati trasportati presso la struttura ospedaliera “Grassi” di Ostia.

Il SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI, già intervenuto nei giorni scorsi per evidenziare l’aumento esponenziale dei reati predatori nella Capitale, continua a segnalare il crescente pericolo cui sono esposti gli operatori delle Forze dell’Ordine, il cui ferimento, come in questo caso, determina tra l’altro un ulteriore contrazione degli organici, già da tempo numericamente inadeguati per contrastare questa dilagante criminalità.

Il SIC esprime vicinanza ai Colleghi feriti, augurando loro una pronta guarigione.

Ennesimo successo operativo dei Carabinieri della Compagnia di Quartu Sant’elena (CA). Il SIC esprime il suo plauso ai carabinieri di Sestu

Nella prima mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Sestu, Compagnia di Quartu Sant’Elena, hanno tratto in arresto un pregiudicato di Elmas che, poco prima, aveva aggredito una donna per impossessarsi del denaro appena prelevato presso un ATM.

La vittima è stata trascinata sull’asfalto dal rapinatore che si è poi dileguato. I Militari, prontamente intervenuti, acquisivano la descrizione sommaria dell’uomo riuscendo in pochi minuti a rintracciarlo e catturarlo.

Quest’ultimo arresto, unitamente a quello per l’omicidio dell’imprenditore di Quartu Sant’Elena, dimostra l’eccellente professionalità e capacità investigative dei Carabinieri della Compagnia di Quartu Sant’Elena e delle Stazioni dipendenti.
La conoscenza approfondita del territorio da parte dei Carabinieri di Sestu è stata determinante.

Il SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI esprime il suo plauso ai Carabinieri della Stazione di Sestu per l’eccellente risultato operativo conseguito.

Guasila (VS), cane di grossa taglia semina il terrore e poi azzanna uno dei Carabinieri intervenuti

Nella serata di ieri, a Guasila (VS), un cane di grossa taglia, solo e sprovvisto di microchip, ha invaso il giardino di un’abitazione terrorizzando la proprietaria, che si è prontamente barricata in casa per allertare il 112.

Prima di essere catturato e sedato, l’animale ha azzannato uno dei Carabinieri intervenuti, causandogli gravi ferite alla mano sinistra, che hanno richiesto il suo trasporto presso l’Azienda Ospedaliera “G. Brotzu”.

Si cerca ora il proprietario dell’animale.

Il SIC-SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI esprime vicinanza al Militare ferito, augurandogli una pronta guarigione.

Il SIC ricorda l’eccidio del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’Agente di scorta Domenico Russo

Il 3 settembre 1982 il Prefetto di Palermo e Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’Agente di scorta Domenico Russo persero la vita in uno dei più violenti agguati mafiosi del nostro Paese.

L’auto dove viaggiavano le tre vittime, l’Autobianchi A112, fu dilaniata da una violenta scarica di colpi esplosi da un Kalashnikov AK47.
I killer scelsero, infatti, un’arma da guerra per mettere a tacere per sempre un coraggioso Servitore dello Stato, troppo scomodo per cosa nostra.

Per Dalla Chiesa “l’arroganza mafiosa doveva cessare” e in tempi brevi. Al Generale bastarono poco più di 100 giorni nella Prefettura di Palermo per dare voce alla speranza dei palermitani onesti. Una speranza che durò pochissimo perché cosa nostra, attraverso i sicari di via Carini, fece ripiombare i cittadini nell’orrore delle stragi e della violenza criminale.

La mafia, che aveva già compiuto tanti crimini efferati uccidendo magistrati e politici, voleva chiudere il cerchio degli uomini onesti e difensori della Legge, proprio con la morte di Dalla Chiesa, inviato a Palermo all’indomani dell’omicidio del sindacalista Pio La Torre.
Lo Stato italiano, dopo la tragica morte di Dalla Chiesa, dovette fare i conti con l’amarissimo rimpianto di non avergli mai concesso i pieni poteri, che il Generale chiedeva a gran voce per combattere cosa nostra.

Il Prefetto inviato in Sicilia per combattere la mafia dopo anni di lotta al terrorismo conclusi con gli arresti dei vertici delle Brigate Rosse, fu ucciso prima di ottenere i poteri necessari per distruggere la malavita organizzata.

Sono passati 41 anni da allora e ci sentiamo investiti sempre di una grande responsabilità che è quella di mantenere viva la memoria di un grande uomo, di un difensore della giustizia, medaglia d’oro al valore civile.

Un uomo che di valori civili ha riempito il nostro Paese negli anni in cui terrorismo e mafia lo deturpavano insieme e senza alcuna pietà.
Il 3 settembre siamo tutti chiamati a ricordare ed il SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI ricorda la figura straordinaria del Generale Dalla Chiesa, perché le Istituzioni continuino a portare avanti tutte le iniziative finalizzate alla legalità e alla costruzione di una forte e autentica coscienza civile.

È assolutamente necessario che si continui a ricordare e a parlare del ruolo attivo dei cittadini, affermando i valori della legalità che hanno ispirato l’operato del Generale Dalla Chiesa, Servitore mirabile dello Stato.

Emergenza immigrazione, condizioni lavorative disagevoli per i Carabinieri impiegati nella gestione dei flussi migratori. Lettera al Comandante Generale

Egregio sig. Comandante,

il SIC SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI, sempre nell’ottica di voler migliorare le condizioni lavorative dei propri associati, vuole sottoporre alla sua attenzione le condizioni disagevoli in cui operano i Carabinieri chiamati a fronteggiare i flussi migratori nel territorio nazionale.

Dal 01 Gennaio al 30 Agosto 2023 di quest’anno il Viminale ha registrato sulle coste italiane lo sbarco di 113.890 migranti di cui 10.727 minori non accompagnati.
Nello stesso periodo del 2022 furono 57.064 i migranti sbarcati di cui 14.044 minori non accompagnati.

Un flusso in costante crescita, confermato anche dagli arrivi degli ultimi giorni.

Nelle sole giornate del 25 e 26 Agosto 2023 sono sbarcati nelle coste italiane interessate dal fenomeno migratorio complessivamente 5.355 migranti. Ogni giorno arrivano a Lampedusa centinaia di migranti e, nonostante si siano intensificati i trasferimenti verso la Sicilia, l’hotspot continua a ospitare più persone di quelle che potrebbero esserci.

Il tutto sulle spalle delle forze dell’ordine e in particolare sui Carabinieri. Oltre ad operare in emergenza costante, i Carabinieri sono costretti ad operare in condizioni disagevoli per effettuare i trasferimenti da Lampedusa agli altri centri per migranti dislocati sulla terraferma. I Carabinieri impegnati nella gestione degli sbarchi a Lampedusa e nei trasferimenti dei migranti dal mare alle coste italiane sono sottoposti a turni di servizio massacranti, senza interruzione per riposare.

In base ai dati del Viminale attualmente sul territorio italiano sono presenti ‘in accoglienza’ complessivamente 128.902 immigrati di cui 92.555 in centri di accoglienza e 35.075 in quelli Sai. La regione con il maggior numero di presenze nelle strutture è la Lombardia (16.232) pari al 13% seguita dall’Emilia-Romagna (12.458) e dal Lazio (11.217).

L’Arma dei Carabinieri è chiamata a impiegare un nutrito contingente di Militari per gestire, unitamente alle altre Forze di Polizia, questa incessante emergenza socio-umanitaria.
Il SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI si è sempre dichiarato vicino ai Carabinieri e vuole porre alla Sua attenzione ciò che nelle varie Testate giornalistiche non viene minimamente menzionato ovvero che tanti Carabinieri sono impiegati in turni di servizio che, talvolta, coprono le 24 ore consecutive, per fronteggiare l’emergenza migrazione.

Gli sbarchi non sono mai preannunciati e, pertanto, i Militari sono costretti a sostenere estenuanti orari di lavoro in condizioni di estremo disagio, accentuato, in questi ultimi mesi, anche dalle elevate temperature. L’immigrazione clandestina, sotto il profilo dell’ordine e sicurezza pubblica assume carattere di priorità e non può essere sottodimensionata. Il numero di appartenenti alle Forze di Polizia impiegate nell’emergenza migratoria risulta essere inadeguato.

La deficitaria forza organica nell’Arma dei Carabinieri determina condizioni lavorative di assoluto disagio per il personale in servizio. I Militari sono costretti a sostenere turni lavorativi estremamente gravosi che hanno ripercussioni sul loro stato di salute e, soprattutto, sulla serenità psichica che deve avere chiunque è chiamato a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica nel nostro Paese.

Al fine di salvaguardare il benessere dei propri Associati e per garantire loro migliori condizioni lavorative, questa APCSM chiede a Lei, Sig. Comandante, il suo autorevole intervento presso il Governo per il ripianamento degli attuali quadri organici.
Il SIC ringrazia tutti i Carabinieri che quotidianamente operano in condizioni disagevoli per la difesa dello Stato e la tutela dei cittadini.

Con incondizionata stima.

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Agguato a Don Antonio Coluccia, il sacerdote che predica la legalità nelle periferie di Roma. La vicinanza del SIC

Nella tarda serata di ieri, a Roma, nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca, si è consumata una vile aggressione ai danni di Don Antonio Coluccia, il sacerdote fondatore dell’Opera Don Giustino, conosciuto come il “prete antimafia”.

Solo grazie alla pronta reattività degli Agenti di Polizia addetti alla sua scorta l’attentato non ha avuto conseguenze estreme.

Don Antonio Coluccia da fastidio alla criminalità organizzata perché porta concretamente un messaggio di amore e di speranza del Vangelo tra gli “ultimi”, ovvero quelli che nel senso di abbandono materiale e morale rischiano di perdersi.

L’aggressione a questo uomo straordinario va interpretata come un attacco allo Stato, che deve reagire per sradicare e smantellare da ogni periferia urbana qualsiasi sodalizio criminale.

Il SIC-SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI esprime vicinanza a Don Antonio Coluccia e lo ringrazia per la incrollabile perseveranza nella lotta ad ogni forma di illegalità.