Equipaggiamenti di protezione e di contrasto per i servizi di Ordine Pubblico. Il SIC scrive al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Il SIC ha scritto al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri per sottoporre una serie di riflessioni tecniche, largamente condivise dagli operatori del settore, inerenti il miglioramento dell’efficienza operativa e l’innalzamento degli standard di sicurezza in materia di servizi di Ordine Pubblico.

Siamo certi che l’Amministrazione valuterà con la massima attenzione le proposte del SIC, formulate con spirito come sempre costruttivo e volte al miglioramento delle condizioni lavorative e dell’efficienza dei nostri iscritti e dei Colleghi tutti.

Luras (OT), grave atto intimidatorio a danno di un Carabiniere. Solidarietà del sindacato indipendente carabinieri (Rassegna stampa)

Nei giorni scorsi, a Luras (OT), un nostro collega, nonché Segretario Provinciale del SIC di Sassari, è stato oggetto di vili e codarde minacce anonime.
Un cartello, per di piú forato da diversi colpi di arma da fuoco, è stato affisso su un segnale stradale, di fronte alla sua abitazione.
Il SIC condanna questo atto esecrabile, che non fermerà certamente il lavoro che i Carabinieri svolgono quotidianamente al servizio della società, e grazie al quale godono da sempre della stima e dell’affetto del popolo sardo ed, in particolare, dei tanti cittadini onesti di Luras.
Il SIC, a nome della Segreteria Nazionale, Regionale Sardegna, del Segretario Generale aggiunto Simone Forte e del Segretario Generale Luigi Crocifisso Pettineo, esprime al Collega e Segretario Provinciale di Sassari la propria vicinanza e solidarietà ed ha posto immediatamente a sua disposizione tutte le figure professionali presenti nella nostra Organizzazione Sindacale.

LEGGI L’ARTICOLO

Benessere e sicurezza degli Operatori delle Squadre SIO e di O.P.. Difformità nell’attuazione delle disposizioni impartite

Fluminimaggiore  26  Ottobre 2023.

 

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
SM- Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare

 

OGGETTO: Benessere e sicurezza degli Operatori delle Squadre SIO e di O.P.. Difformità  nell’attuazione delle disposizioni impartite

Al solo scopo di fornire una fattiva e leale collaborazione, tesa a migliorare la sicurezza ed il benessere dei propri Associati, si rappresentano le seguenti criticità segnalate dai nostri iscritti.
Il mantenimento dell’ordine pubblico non è soltanto un compito cruciale per chi è incaricato della sicurezza dei cittadini.

Alcune manifestazioni svoltesi negli ultimi mesi, raccomandano di non sottovalutare i segnali di disagio economico e sociale di larghi strati di popolazione, i problemi occupazionali legati alla chiusura e alla delocalizzazione di fabbriche, il malessere di precari, disoccupati e giovani, la pressione dell’immigrazione, che non possono essere considerati alla stregua di fenomeni fisiologici, frutto naturale della contingenza.
La storia e anche la cronaca ci ammoniscono che basta una scintilla a far esplodere la scontentezza e convertire il malessere in violenza.

La professionalità e la preparazione non si improvvisano ed è per questo che la formazione degli Operatori è essenziale per gestire nel modo migliore un evento pubblico sia dal punto di vista psicologico che da quello operativo.

Questa attività formativa è l’addestramento alle tecniche operative, che tiene conto della particolare realtà dei Reparti ovvero quella di operare in unità organiche denominate “Squadre di O.P.”  composte da 9 Operatori e da 1 Caposquadra e dotati di specifico equipaggiamento ed armamento individuale.

Gli Operatori sono sottoposti ad uno specifico addestramento che li pone in condizioni fisiche e psicologiche adeguate per sostenere situazioni a diretto contatto con i manifestanti.
Le loro particolari caratteristiche li candidano ad essere in prima linea anche nelle grandi emergenze.
La versatilità, la velocità di impiego e le capacità professionali dei singoli membri rendono la Squadra di O.P. la soluzione strategica più efficace e performante per contenere e contrastare qualsiasi manifestazione antisociale che  possa destabilizzare l’ordine e la sicurezza pubblica.

Questa APCSM è in possesso della nota n. 268/10 di prot.  2021 datata 25 ottobre 2022 della 1^ Brigata Mobile Carabinieri.
Nella nota vengono indicate  le peculiarità dell’addestramento formativo del personale dipendente della linea Mobile e, nel contempo, vengono sensibilizzati i Comandanti dei Reggimenti e dei Battaglioni sul corretto impiego  delle Squadre SIO e Squadre di O.P. per l’assolvimento dei loro compiti.

Nella missiva viene  ribadita l’importanza strategica di non frazionare  le Squadre impiegate nell’ordine pubblico perché la parcellazione vanifica la ratio di entrambi i dispositivi che sono stati concepiti per operare in amalgama, in cui gli elementi eterogenei si fondano in un’unica entità e funzione d’insieme.

Nella Capitale si rilevano delle difformità  nell’attuazione delle disposizioni impartite nella nota di cui sopra.
Due Operatori delle Squadre di O.P., nell’espletamento del servizio di ordine pubblico, sono costretti a permanere all’interno del veicolo militare per effettuare la vigilanza sulle pistole mitragliatrici assegnate temporaneamente.

Le pistole mitragliatrici, peraltro, non fanno parte dell’armamento previsto per lo svolgimento del servizio di ordine pubblico da parte delle stesse Squadre di O.P.
Le due pistole mitragliatrici alterano la funzionalità del dispositivo che registra una contrazione numerica degli Operatori da impiegare nell’emergenza.

I due Operatori costretti a rimanere  all’interno del veicolo militare ove custodiscono le armi lunghe non possono fornire il necessario supporto ai restanti membri della Squadra in situazioni di piena operatività.
È  superfluo affermare che in situazioni di emergenza i numeri fanno la differenza, determinando l’esito stesso dell’intervento.

Conoscendo la sensibilità e l’attenzione sulle problematiche afferenti la sicurezza e l’incolumità del personale che da sempre contraddistingue l’operato della nostra  Amministrazione, attendiamo fiduciosi un positivo riscontro nella risoluzione delle criticità segnalate.

L’occasione mi consente di rivolgere un ossequioso saluto.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Benessere del Personale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Specializzazione di Armaiolo ad incarico esclusivo

Fluminimaggiore, 22 ottobre 20223

 

AL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare

OGGETTO: Benessere del Personale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Specializzazione di Armaiolo ad incarico esclusivo.

Al solo scopo di fornire una leale e  fattiva collaborazione, finalizzata ad accrescere il benessere del personale e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro degli Associati iscritti, evitando ulteriore carico di lavoro, questa APCSM, segnala che il personale in possesso della specializzazione di Armaiolo deve svolgere  le mansioni previste dalla pubblicazione “N. A-1 – ARMI ED ADDESTRAMENTO AL TIRO” con oggettive  difficoltà derivanti da duplice incarico“.

In estrema sintesi, si rappresenta che i militari Armaioli,  quotidianamente,  sono chiamati a svolgere molteplici mansioni a fronte  della maggiore frequenza delle esercitazioni di tiro.

Essendo una figura indispensabile come specificato nella pubblicazione A1 (capitoli 2 e 3 – PARTE PRIMA), il militare Armaiolo deve coadiuvare il Direttore di tiro, predisponendo l’armamento e il munizionamento durante le esercitazioni.

In particolare:
– appronta le armi di Reparto, effettuando le opportune verifiche prima, durante e dopo il tiro;

– ispeziona quelle individuali, accertandone l’efficienza;

– distribuisce il munizionamento necessario nell’esercitazione per l’armamento individuale e prepara, salvo diversa organizzazione del Reparto in addestramento, i caricatori per le armi di Reparto;

– comunica al Direttore di tiro lo stato e il lotto del munizionamento in uso, che dovrà poi essere annotato sull’apposito registro;

– si avvale dell’attrezzatura necessaria per correggere e/o riparare, se possibile anche sul posto o in galleria, eventuali difetti o malfunzionamenti delle armi.

Oltre alle esercitazioni giornaliere, risultano sempre più frequenti anche gli interventi tecnici e manutenzione alle armi, dovute al loro maggior utilizzo.

Le previste manutenzioni sono finalizzate al controllo dell’efficienza delle stesse (capitolo 12 – PARTE TERZA – CUSTODIA, MANTENIMENTO E TRASPORTO DELLE ARMI E DELLE MUNIZIONI).

Oggi  l’Armaiolo è effettivo nei Comandi Stazione/Compagnia a duplice incarico.

Il  militare, oltre ad assolvere l’incarico di “Armaiolo”, deve svolgere anche i servizi interni di militare addetto alla ricezione del pubblico ed esterni di pattuglia e/o perlustrazione, anche in fasce orarie serali/notturne, presso le Stazione ove sono effettivi o nella qualità di addetto/autista nei Nuclei Comando di Compagnia.

Il militare Armaiolo sovente termina il servizio di perlustrazione in tarda serata e, a distanza di poche ore, deve svolgere le mansioni in cui è specializzato presso il poligono, esponendolo a grave pericolo non avendo avuto modo di recuperare le energie fisiche che gli consentano di adempiere alle delicate funzioni di Armaiolo con la necessaria  e dovuta concentrazione che risulta essere maggiore allorquando vengono concessi i tempi per il pieno recupero delle forma psicofisiche.

Lo svolgimento del “duplice incarico” non consente al Militare di potersi dedicare,  in via esclusiva, all’impiego primario nel Reparto in cui è inquadrato, andando inoltre a gravare sulla programmazione dell’attività istituzionale e delle pianificazioni dei servizi, assolvendo  “in maniera secondaria” le attività della specialità, estesa anche alla gestione dell’intero ARMAMENTO e MUNIZIONAMENTO in dotazione ad un Comando Provinciale.

Qualora il Comando disponga di un poligono in sede, l’Armaiolo, considerata l’ovvia propensione, riveste anche l’incarico di “Assistente Tecnico/Addetto al Poligono”, con tutte le incombenze che ne discendono.

Questa APCSM chiede la possibilità di inquadrare la figura dell’Armaiolo in sede di Comando Provinciale/Territoriale, la cui sede coincide con il poligono a cielo chiuso, presso l’Ufficio Comando Provinciale con “incarico esclusivo, consentendo allo stesso di potere assicurare la continuità nell’impiego e di operare in totale  sicurezza.

Conoscendo la sensibilità e l’attenzione che da sempre distingue l’operato della nostra Amministrazione, attendiamo fiduciosi un cortese positivo riscontro.

Con incondizionata stima.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Esigue risorse finanziarie per le Donne e gli Uomini in divisa…la Sicurezza del Paese può attendere! Lettera al Ministro della Difesa

Purtroppo dobbiamo rilevare che, malgrado l’impegno profuso dell’attuale Governo, non registriamo il cambio di passo auspicato.
Le promesse fatte non sono state mantenute e la dignità delle Donne e degli Uomini in divisa non viene considerata con la dovuta priorità.

QUESTO È ASSOLUTAMENTE INACCETTABILE.

L’evoluzione della società, anche dal punto di vista della competitività e della dimensione sociale, è strettamente connessa alla percezione della sicurezza che la stessa riesce a garantire.
In termini generali, la sicurezza nazionale favorisce le condizioni che attraggono gli investimenti e aiutano la crescita economica e sociale delle Comunità.

Il personale del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico deve fare fronte ad una drastica riduzione del potere di acquisto a causa di un’inflazione che lo scorso anno ha raggiunto il 12,6% e nel primo semestre di quest’anno, secondo stime al ribasso, si è assestata al 10%, oltre gli incrementi dei costi per i beni energetici, gas e rincaro carburanti (la maggioranza del personale è costretto a recarsi al lavoro con la propria autovettura). Per non parlare dell’aumento esponenziale dei tassi d’interesse dei mutui per acquisto casa.

Una sofferenza che è ulteriormente accentuata dall’aumento incontrollato degli affitti, specie nelle grandi città metropolitane e, peraltro, in un contesto ove gli stipendi italiani, ancor più quelli degli Operatori di polizia, sono più bassi di non meno del 12% della media europea.

Le difficoltà economiche, ai limiti della sopravvivenza, creano stress psicofisico negli Operatori di Polizia. In talune circostanze, a causa dell’esiguità delle risorse economiche di cui si dispone in relazione al caro vita, determinano una scelta: MANGIARE O CURARSI.

Con uno stipendio sottodimensionato, il Carabiniere deve pensare esclusivamente alla sopravvivenza di lui e dei familiari.
Giova ricordare che le Forze di Polizia quotidianamente sono costrette ad affrontare un gravoso e pericoloso lavoro che, a lungo termine, provoca stati di stress.

Gli Operatori di polizia sono beneficiari di una Legge che ne sancisce la specificità (art.19 della Legge 4 novembre 2010, n. 183).
In teoria, ma non in pratica, questa Legge dovrebbe garantire la tutela economica, pensionistica e previdenziale dei Carabinieri, proprio in virtù della specificità attribuita.
Tante le promesse ma nulla di concreto è stato finora fatto per adeguare gli stipendi degli Operatori di polizia, per consentirgli di affrontare il gravoso cuneo fiscale e l’inflazione galoppante.

Si rende assolutamente necessaria, urgente ed improcrastinabile l’attuazione di una manovra correttiva che preveda l’aumento delle risorse economiche preventivate e destinate alle Forze di Polizia per consentire a queste di condurre una esistenza dignitosa.

I continui tagli nella Pubblica Amministrazione ed in particolare nel Comparto Difesa e Sicurezza offendono la dignità di ogni singolo Operatore che rischia di condurre una vita ai limiti della sopravvivenza a causa di una retribuzione non adeguata.

L’attuale situazione socio-economica nazionale richiede un confronto chiaro e costruttivo tra le Forze Politiche e le Organizzazioni Sociali di rappresentanza.
Il Carabiniere difende lo Stato a costo della vita.

È inaccettabile che i Servitori della Patria vivano in condizioni economiche di assoluto disagio, a limite dell’indigenza e che lo Stato si dimentichi di loro.
Nel tavolo della concertazione pubblica devono necessariamente partecipare le APCSM perché, in caso contrario, nessuno tutelerebbe la dignità di chi giornalmente assicura un servizio fondamentale per la Collettività, rischiando per la propria incolumità.

Illustrissimo Ministro On. Guido Crosetto, per tutte le considerazioni rappresentate, Le chiediamo di farsi portavoce presso il Governo, sensibilizzando tutte le Forze politiche nel prevedere nella Legge di Bilancio 2024, sufficienti e specifici stanziamenti economici per il rinnovo contrattuale delle Donne e degli Uomini dell’Arma dei Carabinieri.

Il Suo autorevole intervento potrà finalmente avviare un processo di innovazione nel Comparto Sicurezza e Difesa che si concretizza, in via prioritaria, con un contratto di lavoro che restituisca dignità ai fedeli Servitori dello Stato.

Il SIC, senza indugio alcuno, si farà promotore di ogni iniziativa finalizzata ad accrescere il benessere dei propri Associati, richiedendo alla Classe Politica un trattamento economico che consenta di soddisfare, in modo decoroso, le esigenze di vita quotidiana.

In occasione del dibattito che prelude il varo del disegno di legge per il bilancio dello Stato, è necessario avviare un confronto propedeutico per reperire adeguate risorse finanziarie nella prossima Legge di bilancio, occorrenti per il finanziamento del rinnovo del contratto di lavoro e la definizione di misure che realmente riconoscano la specificità del Comparto Sicurezza.

Il Ministro della funzione pubblica Paolo Zangrillo da qualche mese sta ripetendo che non ci sono soldi per i rinnovi contrattuali per la PA che scadono nel 2024 o che comunque ci sono solo delle “briciole”.

Il SIC si adopererà per sostenere ogni iniziativa che consenta di ottenere maggiori benefici a vantaggio dei Carabinieri.

PACTA SUNT SERVANDA

La presente consente di rivolgere alle SS.LL. un deferente saluto.

 

 

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Il Generale di Brigata Ubaldo Del Monaco è il nuovo Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”

Nella mattinata di ieri, nella piazza d’armi della Caserma intitolata al  Cap. M.O.V.M. “Chiaffredo Bergia” di Bari, sede del Comando Legione Carabinieri ‘Puglia”, alla presenza delle Autorità civili e religiose del Capoluogo regionale e del Comandante Interregionale “Ogaden” Gen. C.A. Antonio DE VITA, si è  svolta la cerimonia di insediamento del nuovo Comandante  Gen.  B. Ubaldo DEL MONACO.

Il Gen. B. Ubaldo DEL MONACO,  originario di Osimo (AN), è  stato destinato a Bari, proveniente dal Comando Generale dove ha ricoperto importanti incarichi.

L’Ufficiale, insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica, ha prestato servizio in molteplici zone sensibili d’Italia tra cui Roma e Napoli dove ha ottenuto importanti riconoscimenti per il lavoro svolto contro la criminalità organizzata.

Il Gen. B. DEL MONACO ha sempre evidenziato particolari attenzioni per il benessere del personale.

Il SIC offrirà al Gen. B. Ubaldo DEL MONACO una leale e fattiva collaborazione, volta a migliorare le condizione lavorative del personale posto alle sue dipendenze.

Il SIC esprime i più sinceri auguri per il prestigioso incarico.

IL SIC presente alla commemorazione solenne del sacrificio del V.B. M.O.V.M Salvo D’Acquisto. Un ringraziamento al Comandante Generale Teo Luzi per l’invito, segnale di sensibilità ed apertura

Sabato 23 Settembre si è svolta a Torre di Palidoro – Fiumicino (RM) la solenne commemorazione dell’80° anniversario del sacrificio
del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, Medaglia d’Oro al Valore Militare “alla memoria”, che immolò la propria vita per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe tedesche nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

La bellissima e commovente cerimonia ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Difesa Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, dell’Arcivescovo Ordinario Militare Santo Marcianò e della famiglia del decorato, rappresentata dal fratello Alessandro.

Nel corso di un recente incontro con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, il SIC, tra i diversi punti di discussione proposti, aveva sottolineato il costante mancato coinvolgimento delle A.P.C.S.M. nelle cerimonie militari.
L’invito ufficiale rivolto al SIC in occasione della commeorazione di ieri è un importante segnale di sensibilità e di attenzione verso le nostre istanze da parte del Generale Teo Luzi,
che ringraziamo sentitamente e al quale ribadiamo, come realtà sindacale, il nostro impegno per un’attiva leale e collaborativa a favore dei Carabinieri e dell’Arma tutta.

I CONGRESSO NAZIONALE SIC

I CONGRESSO NAZIONALE SIC

Coraggio • Competenze • Coesione PER DIFENDERE CHI DIFENDE

IL SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri, celebra il suo primo Congresso Nazionale, che si terrà presso l’Hotel Massimo d’Azeglio, in Via Cavour, 18 – 00184 Roma

L’appuntamento è per il prossimo 12 Ottobre, con inizio lavori alle ore 10,00.

Gli interessati a partecipare a questo epocale momento della vita della nostra Organizzazione sindacale possono prenotare la loro presenza entro il 3o Settembre 2023 contattando i seguenti recapiti:

Segretario Generale Luigi Pettineo: 331.365.6465

Segretario Nazionale Francesco Piero Lo Iacono: 342.635.4826

Presentato a Roma l’ultimo saggio storico di Stefano De Carolis, “L’Infame Legge – storia della Camorra in Puglia (1870-1914)”. Il SIC presente all’evento

Lo scorso 13 settembre il SIC, rappresentato dal Segretario Nazionale Nicola Centonze, ha partecipato alla presentazione del nuovo saggio storico di Stefano de Carolis: “L’Infame Legge – storia della Camorra in Puglia (1870-1914)”, edito per i tipi Giazira Scritture.

Un lavoro di ricerca durato 10 anni, che, anche attraverso il recupero e lo studio di documenti dall’altissimo interesse storico, ha inteso ricostruire “ab imis fundamentis” le origini della criminalità organizzata pugliese.

Stefano De Carolis, oltre che un amico e futuro Segretario del Direttivo SIC con delega agli Affari Culturali, è un ricercatore storico, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri specializzato nella Tutela del Patrimonio Culturale Nazionale presso il Mi-BACT di Roma, nonché giornalista pubblicista.

L’evento si è svolto nella prestigiosa cornice della sala stampa della Camera dei Deputati ed ha visto la presenza, oltre che del moderatore Daniele Rotondo (giornalista Rai Tg2), dell’On. Chiara Colosimo, del Sen. Avv. Francesco Paolo Sisto, dell’On. Ubaldo Pagano e del dott. Roberto Rossi, Procuratore Distrettuale Antimafia di Bari, Bat e Foggia, il quale ha sottolineato come analisi storiche quale quella condotta in questo lavoro possono aiutare la lotta alla criminalità di oggi, perché “certi modelli si ripropongono sempre” e “conoscerne la genesi consente di contrastarne il radicamento”.

A Stefano De Carolis i nostri complimenti e gli auspici per un lavoro sempre più proficuo e di successo.

Il SIC denuncia le condizioni di pericolo e di disagio dei carabinieri impegnati nella gestione dei flussi migratori

La situazione a Lampedusa diventa più critica di ora in ora.

Negli ultimi giorni gli sbarchi di migranti si contano a migliaia e le Forze dell’Ordine impiegate faticano a mantenere il controllo della situazione al molo e negli hotspot.

Inevitabili i momenti di estrema tensione, come quello verificatosi nella giornata di ieri, durante la distribuzione del cibo.
Diverse centinaia di migranti si sono accalcati per arrivare prima ai sacchetti distribuiti dalla Croce Rossa, tanto da costringere gli operatori delle Forze dell’Ordine ad effettuare delle cariche di alleggerimento, onde evitare il ferimento delle persone nella calca.

Di fronte a questa crisi, chiediamo a gran voce l’immediata applicazione di strategie di intervento efficaci.

Il flusso migratorio proveniente dalle coste del Nord Africa deve essere gestito da tutti i Paesi Europei in modo assolutamente paritario.

E’ inoltre essenziale che il Governo si adoperi repentinamente per la tutela dei Carabinieri e degli altri Operatori di Polizia impegnati nella gestione dei flussi migratori.

Non possiamo aspettare che si verifichino eventi ancora più gravi di quelli sinora verificatisi.

L’incolumità dei nostri colleghi non è  assoggettabile a compromessi o a ingiustificate lentezze burocratiche.

Il SIC esprime vicinanza ai Carabinieri che in queste ore stanno gestendo, con altissimo senso del dovere e  con spirito di sacrificio, l’emergenza migrazione a Lampedusa.