Il servizio d’istituto con esposizione diretta ai raggi solari, gravi pericoli per la salute dei Carabinieri. Il SIC scrive al Ministro della Difesa

Fluminimaggiore, 25 Luglio 2024

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA

On. Guido Crosetto

e p.c.

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Teo Luzi

Oggetto: Il servizio d’istituto con esposizione diretta ai raggi solari. Gravi pericoli per la salute dei Carabinieri.

 

On.le Signor Ministro della Difesa,

nell’esclusivo interesse di tutelare il benessere e la salute dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente criticità.

Alcune disposizioni sul servizio, disattendono gravemente quanto espressamente indicato dal testo unico sulla sicurezza del Ministero del Lavoro.

Le radiazioni ultraviolette (UV), emanate dai raggi solari diretti, possono causare tumori alla pelle oltre a favorire l’invecchiamento precoce della stessa determinando, in taluni casi, lesioni permanenti agli occhi.

È risaputo che le temperature elevate sono causa di crampi, esaurimento fisico e colpi di calore.

Uno studio sulle cause dell’esposizione diretta ai raggi solari ha fatto rilevare che ogni anno 1.000 persone sottoposte a lavori esposti al sole sviluppano tumore cutaneo.

I rischi appurati, secondo la classificazione dell’ARC, per quanto concerne la componente UV-A e UV-B comporta due categorie di rischio per i lavoratori, ovvero i rischi per la salute e il rischio di infortunio sul lavoro.

I rischi per la salute sono effetti dannosi, anche a carattere irreversibile e permanenti, per la cute e per gli occhi interessati ad esempio da dermatiti, foto allergie da contatto, fotoinvecchiamento, melanomi, immunosoppressione locale, eritemi, fotocongiuntiviti, maculopatie e fotocheratiti.

I rischi di infortuni sul lavoro possono essere causati dall’esposizione diretta alla luce del sole o da un effetto indiretto generato dall’impatto dei raggi solari su superfici riflettenti. In entrambi i casi si può avere un abbagliamento legato all’esposizione o una difficoltà di adattamento alla vista.

Sul Titolo VIII Agenti Fisici del D.Lgs. 81/08 sono riportate le indicazioni specifiche per la prevenzione dei rischi da esposizione alle radiazioni.

Indicazioni troppo spesso disattese per  fattori puramente estetici.

La Giunta Regionale Lazio, con ordinanza Z00001 del 19/06/2024, vieta il lavoro in condizione di esposizione diretta al sole nelle ore più calde ove le temperature superano abbondantemente i 40°.

Probabilmente dimentichiamo che la prestazione professionale delle Forze di Polizia richiede che gli stessi siano costantemente vigili, per assicurare e garantire la sicurezza di Autorità, Presidi Istituzionali e soprattutto, la tutela del cittadino.

Condizioni che sono, oggettivamente, impossibili da ottenere in contesti in cui il benessere del proprio personale dipendente è sottovalutato da illogiche ed insensate disposizioni di servizio, create da chi non si espone alla calura perché svolge il proprio servizio in un ufficio climatizzato.

Il benessere del personale è priorità assoluta di questa Organizzazione sindacale.

È inconcepibile accettare che i Carabinieri di vigilanza fissa presso Presidi Istituzionali debbano rimane esposti all’irraggiamento solare diretto, privati di un idoneo riparo, con  ventilatore ad aria forzata, finalizzato ad evitare che lo stesso diventi, a sua volta, un ulteriore aggravio delle condizioni di lavoro.

Sono certo che Lei, On. Guido Crosetto, interverrà autorevolmente per migliorare le condizioni di lavoro dei tanti Carabinieri che nella stagione estiva sono costretti a svolgere il loro dovere, esponendosi a grave pericolo per la propria salute.

Con deferenza.

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Pubblicato in Il SIC Scrive, News.