Le aggressioni alle divise sono un fenomeno sempre più preoccupante e in forte crescita. Non vogliamo più subire! Il SIC scrive al Presidente del Consiglio

Al Presidente del Consiglio
On.le Girorgia Meloni

e p.c. Al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

OGGETTO: Le aggressioni alle divise sono un fenomeno sempre più preoccupante e in forte crescita. Non vogliamo più subire!

Egregio Presidente del Consiglio,
Il SIC – SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI denuncia le interminabili aggressioni in danno degli appartenenti alle Forze di Polizia.

“NON VOGLIAMO PIÙ SUBIRE”.

Ormai la violenza contro gli Operatori di Polizia rischia di diventare la normalità e ciò che diventa normale non viene attenzionato.

“SERVE UN CHIARO SEGNALE”.

Sono numerose le aggressioni alle Forze di polizia durante le attività di controllo sulle strade e del territorio. Le aggressioni che hanno provocato lesioni refertate al pronto soccorso sulle Donne e gli Uomini in divisa durante i controlli su strada, nel solo anno 2022, sono stati 2.678 , pochi di più dell’anno precedente, 2.655 (+0,9%).
Nel 2022 il maggior numero di aggressioni ha riguardato la Polizia di Stato con 1.289 episodi, pari al 47,2%, in diminuzione rispetto al precedente 49,5%; viene poi l’Arma dei Carabinieri con 1.054 (38,6%). L’emergenza continua con la Polizia Locale, con 241 aggressioni pari all’8,8%, in leggerissimo calo rispetto al 9% dell’anno prima. Il 5,4% ha riguardato altri corpi. Il 42,6% delle aggressioni è avvenuto nelle regioni del nord, il 30,4% al sud e il 26,9% al centro.
Ben 981 violenze hanno visto come protagonisti stranieri (36,6%).
In 737 attacchi (27,5%) l’aggressore è poi risultato positivo all’assunzione di alcoolici e/o stupefacenti.
In 470 aggressioni (17,5%) è stata utilizzata un’arma propria o impropria: bastoni, oggetti o la stessa vettura utilizzata per travolgere l’agente.

L’opinione pubblica non è sufficientemente informata e la stessa politica sembra non averne esatta percezione. L’applicazione delle leggi è spesso interpretata in modo sfavorevole per il complesso lavoro di contrasto delle forze dell’ordine.

Posizione preoccupante che rischia di innescare una latente demotivazione degli operatori di polizia.
Del dilagare della violenza contro le divise in tutto il territorio nazionale dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini, ancor più degli agenti e carabinieri, perché dopo l’argine delle divise ci sono i cittadini come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita.
Questa Associazione sindacale esprime ancora una volta solidarietà totale alle forze di polizia quando svolgono con correttezza la loro difficile funzione.
Urge istituire un Gruppo di lavoro in cui partecipino tutte le Associazioni di categoria per la revisione dell’attuale impianto normativo e per inasprire le pene per chi aggredisce l’Operatore di polizia.

Pretendiamo che il Governo si faccia subito promotore per fermare questa emergenza. L’attuale normativa non funziona da deterrente, perché le sanzioni previste sono troppo lievi. Oggi assistiamo che si colpisce per far male, cercando lo scontro intenzionalmente.
I casi di violenza, ormai, sono esplosi. Assistiamo ad una vera e propria “mattanza”.

In moltissimi casi, coloro che hanno aggredito fisicamente gli Operatori di Polizia sono stati denunciati in stato di libertà e, cosa ancora più grave, condannati a pene lievissime, con il beneficio della sospensione dell’esecuzione della pena.

Questa escalation di violenza spinge il SIC a rivolgere a Lei sig. Presidente del Comsiglio On. Giorgia Meloni l’accorata richiesta di rivedere la vigente normativa con l’inasprimento delle pene, prevedendo l’ arresto obbligatorio per chiunque si renda responsabile di violenza in danno di Pubblico Ufficiale quando questa viene perpetrata con armi o strumenti idonei ad arrecare offesa.

Le Forze di Polizia rappresentano lo Stato e hanno il compito di garantire la sicurezza.
Se vengono attaccate e non sono tutelate, come possono svolgere serenamente il loro lavoro?.
Il problema della tutela è reale.
Molti Operatori di Polizia si sentono sotto pressione e hanno paura di sbagliare, di finire a loro volta sotto processo.

“IL CARABINIERE NON È UN ROBOT”.

Tanto che alcuni, pochi fortunatamente, anche se vengono pesantemente insultati sono indotti a guardare dall’altra parte, a lasciar correre.
Sì, sta cominciando a mancare la fiducia. Ed è un fatto grave, perciò è urgente intervenire subito a livello legislativo.
Constatiamo un momento fortemente negativo e un evidente rischio, non solo per le Forze di Polizia, ma anche per molte norme di comportamento condivise. Tanti, troppi ragazzi sono allo sbando, non hanno più nella famiglia un punto di riferimento, si fanno trascinare dal gruppo, dal “branco”, e finiscono per mettersi nei guai.

I Carabinieri sono tra coloro che cercano di arginare certi comportamenti e sono, quindi, visti come antagonisti, come autorità da contestare.
La violenza sportiva sta crescendo a ritmi evidenti. Non passa fine settimana senza tafferugli fra tifosi.
Il rischio per le Forze di Polizia è sempre presente.
Bastonate, lanci di bottiglie, pietre, coltelli.
Davanti agli stadi accade di tutto.
La volontà da parte di chi aggredisce un Operatore di polizia è di far male.

Il SIC è certo che vi sarà un tempestivo intervento da parte del sig. Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni per arrestare questo allarmante fenomeno che rischia di destabilizzare l’ordine e la sicurezza pubblica nella nostra Nazione.

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Pubblicato in Il SIC Scrive, News.