I Campi Flegrei sono un complesso vulcanico attivo, circondato da aree urbane ad alto rischio.
Un crescente rilascio di zolfo dalle fumarole è tipico dei vulcani quiescenti che attraversano una fase di possibile, graduale, riattivazione.
Il Sindacato Indipendente Carabinieri ha pubblicamente denunciato le condizioni di estremo pericolo originate dalla crisi bradisismica in corso, sottoposta a costante monitoraggio da parte dei vulcanologi.
Negli ultimi giorni si è registrato un nuovo sciame sismico con eventi di magnitudo rilevante che sono stati avvertiti dalla popolazione.
Nella giornata di domenica 16 febbraio, una scossa di magnitudo 3.9 con epicentro nel Golfo di Pozzuoli ha fatto tremare l’intera area flegrea e diverse zone di Napoli.
Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio, alle 00:19, un altro evento sismico di magnitudo 3.9, con ipocentro a soli 2 km di profondità, ha scosso nuovamente il territorio, seguito da una replica di magnitudo 2.5.
Questi eventi si inseriscono in una sequenza che ha già prodotto oltre 180 scosse, molte delle quali superiori a magnitudo 2.0.
Il SIC ha più volte segnalato alle Autorità Governative la sottovalutazione del fenomeno, che si scontra con la crescita del disagio che invece i cittadini provano a fronte del perdurare degli sciami sismici e delle scosse, nonché dello sconforto rispetto a evacuazioni e soprattutto rispetto alle prospettive future che ai più appaiono incerte e pericolose.
Ciò anche in ragione dei rischi di sciacallaggio e di speculazione immobiliare.
Con persistente fermezza abbiamo più volte chiesto un tempestivo intervento istituzionale per garantire l’incolumità dei Carabinieri che prestano servizio nell’area interessata dal fenomeno sismico.
Nonostante le reiterate segnalazioni e richieste di intervento, le competenti Istituzioni non hanno fornito alcun riscontro, palesando un ingiustificato disinteresse.
Il perdurare dell’attività sismica ingenera preoccupazione nei Carabinieri che dimorano, unitamente ai propri familiari, negli alloggi di servizio.
Questi Colleghi sono costretti a convivere con il timore costante di nuove scosse e di possibili aggravamenti della crisi sismica.
Questa scarsa attenzione da parte delle Istituzioni preposte alla risoluzione delle problematiche descritte è inaccettabile e deplorevole.
La vita umana non è assoggettata a lentezze burocratiche.
I Carabinieri che operano in quei territori e i loro familiari meritano di ricevere immediate risposte.
L’emergenza è in atto e non può più essere trattata come un rischio remoto. Quella dei Campi Flegrei è una situazione critica a livello nazionale e l’inerzia delle Istituzioni è inaccettabile.
Non rimarremo in silenzio.
La sicurezza dei Carabinieri è di assoluta priorità.
Stigmatizziamo l’inettitudine ed il pressappochismo di coloro che hanno il dovere di intervenire.
Servono immediate misure per tutelare il personale in servizio in una delle aree più delicate dal punto di vista sismico e vulcanico.
La sicurezza dei Carabinieri non può essere sottovaluta o, peggio ancora, ignorata.
I Carabinieri devono lavorare e vivere in condizioni di sicurezza, con protocolli di emergenza idonei a fronteggiare ogni possibile criticità.
“IL TEMPO DELLE PAROLE E DELLE ATTESE È FINITO. ADESSO SERVONO I FATTI.”