Caso Ramy, la verità giudiziaria al di sopra di ogni strumentalizzazione politica

CASO RAMY, LA VERITÀ GIUDIZIARIA AL DI SOPRA DI OGNI STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA

LA PERIZIA CINEMATICA SCAGIONA I CARABINIERI DA OGNI ACCUSA INFAMANTE.

Il SIC ha appreso con soddisfazione che il Consulente Tecnico incaricato dalla Procura di Milano ha depositato la relazione peritale sull’inseguimento del motoveicolo con a bordo il giovane Ramy Elgaml, operato dai Carabinieri la sera del 24 novembre 2024.

Al termine di minuziosi accertamenti cinematici, il Perito ha stabilito che l’operato del conducente dell’autovettura Giulietta in dotazione alla Sezione Radiomobile di Milano, nell’ambito dell’inseguimento, risulta essere stato conforme a quanto prescritto dalle procedure in uso alle Forze dell’Ordine.

Il Consulente Dr. Marco Romaniello, nella perizia cinematica fatta per l’indagine su quando accaduto a Ramy, morto la notte del 24 novembre 2024 durante l’ inseguimento, testualmente scrive:
«per quanto attiene al Vice Brigadiere conducente dell’autovettura di servizio Alfa Romeo Giulietta, la disamina di tutti i video e l’attenta analisi cinematica condotta hanno confermato che questi, aderendo al dovere d’ufficio, ha proceduto nell’inseguimento dei due fuggitivi, attenendosi alle procedure previste nei casi di inseguimenti di veicoli e si è trovato nell’impossibilità di poter attuare un’azione difensiva efficace in relazione alla manovra improvvisa ed imprevedibile attuata dal conducente del motoveicolo, di taglio della propria traiettoria».

Il Perito aggiunge che: «si deve concludere che, nei limiti dell’esito imprevedibile e drammatico del seguito della manovra difensiva obbligata, sia la risposta attentiva del conducente dell’autovettura Giulietta, sia la sua reazione, sono state adeguate e controllate, costituendo dei processi mentali automatici e governati. La concausa determinante dell’evento che ha cagionato il decesso del trasportato a bordo del motoveicolo, Elgaml Ramy Yehia Awwad Nady – al di là dei fattori umani connessi ai conducenti – è stata, purtroppo, determinata dalla presenza del palo semaforico che ha arrestato la caduta del trasportato, bloccandone la via».

Nelle ore immediatamente successive al tragico evento, il SIC ha invitato le parti politiche ad astenersi da giudizi non basati su elementi certi ed incontrovertibili.
Il SIC ha esortato il mondo politico a non strumentalizzare l’evento, al fine di non ingenerare sentimenti di livore verso le Forze di Polizia.

La verità processuale non è assoggettabile a competizioni politiche che hanno acceso violente proteste di piazza.

La relazione peritale finalmente chiarisce con elementi certi la reale dinamica dell’accadimento, scagionando i Carabinieri dalle accuse diffamatorie.

Siamo certi che coloro che hanno infangato l’onore ed il prestigio dei nostri Colleghi vengano penalmente perseguiti dalla Magistratura.

Il SIC rinnova la propria vicinanza ai Colleghi coinvolti in questa triste vicenda.

Fluminimaggiore, 13 marzo 2025

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