Da qualche ora è stata resa pubblica la sentenza, divenuta ormai definitiva, nei confronti di Finnegan Lee Elder, autore materiale dell’uccisione del nostro collega Brigadiere nei Carabinieri Mario Cerciello Rega.
L’omicida dovrà scontare solamente quindici anni e due mesi di carcere.
Questa è la pena che la Suprema Corte ha voluto infliggere a chi ha ucciso un fedele Servitore dello Stato.
Una sentenza che innesca, inevitabilmente, sentimenti di rabbia perché appare non commisurata alla gravità dell’evento prodotto.
Le sentenze vanno rispettate ma possono essere commentate per la pericolosità sociale che possono costituire in determinati ambienti della malavita.
La vita di chi difende questo Paese fino all’estremo sacrificio deve ricevere il giusto valore giudiziario in quelle aule dibattimentali dove la differenza tra giusto e sbagliato deve essere necessariamente stabilito.
Ogni sentenza ha dirette ripercussioni sulla vita dei cittadini e risulta essere l’indicatore del livello di civiltà di una società.
Il SIC, a fronte dell’escalation di violenze in danno delle Forze dell’Ordine si auspica che il Legislativo intervenga con estrema urgenza, emanando norme che prevedano pene più severe.
La giusta pena per l’uccisione di un servitore dello stato?
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