Con la fine dell’esperienza della Rappresentanza militare, si apre uno scenario nuovo e inedito all’interno delle dinamiche sindacali militari. Nuove possibilità di incidere concretamente sulla vita delle donne e degli uomini dell’Arma attraverso proposte, iniziative, lavoro, radicamento sul territorio e la formazione di una squadra diffusa capillarmente su tutta la regione capace di fare emergere difficoltà e criticità legate ai diversi territori con le competenze necessarie per affrontare questioni complesse ed avviarle a soluzione.
Il SIC (Sindacato Indipendente Carabinieri) vuole rappresentare e farsi portavoce delle istanze di tutti i Carabinieri. Il nostro obiettivo è il benessere dei nostri colleghi. E per farlo dobbiamo essere in grado di intercettare le questioni che generano malessere.
Pensiamo a tutti i Carabinieri padri e madri separati che più di altri, hanno difficoltà a coniugare la vita familiare con le esigenze lavorative. Perché non progettare un pacchetto di misure specificamente pensate per loro? Non favori o facilitazioni ma diritti per consentirgli di svolgere appieno il proprio lavoro e serenamente il ruolo di genitori.
Malgrado tutte le difficoltà, in Calabria abbiamo avuto esempi di grande lungimiranza e capacità di gestione. Il Comandante provinciale di Cosenza, ad esempio, ha raccolto una esigenza espressa da una compagnia del territorio ed ha fatto in modo che gli uomini tornassero a fare turni di 6 ore, così come previsto dal contratto collettivo nazionale. Sarebbe un buon segno se la sensibilità dimostrata da questo Ufficiale, che ha anteposto il benessere dei suoi uomini a tutto il resto, venisse presa a modello anche da altri Comandanti.
Il nostro impegno sindacale sarà improntato all’ascolto dei nostri colleghi dal momento che siamo convinti che, se il personale sta bene, ne beneficiano non solo le Donne e gli Uomini dell’Arma ma anche i cittadini calabresi e il loro sacrosanto diritto alla Sicurezza.
E’ inutile nasconderlo: la nostra è una regione difficile e particolarmente complessa, sia da un punto di vista geografico che criminale. Come SIC Calabria riteniamo necessario un investimento massiccio in uomini e mezzi per rimpolpare organici ridotti all’osso e ammodernare auto e strumentazioni vetuste e certamente non idonee per il compito delicato e importantissimo come quello svolto dalle Forze dell’Ordine.
Questo è il nostro approccio e questa è la strada che vogliamo seguire per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini dell’Arma e, con esse, la percezione di sicurezza dei cittadini calabresi.
Dateci fiducia.
Abbiamo una storia che parla chiaro e che vogliamo mettere a disposizione di questa nuova entusiasmante avventura.
Cosenza – 17.04.2023
Il Segretario Generale Regionale SIC Calabria
Amedeo Di Tillo