Nella mattina di ieri, a Palazzo Chigi, si è tenuto l’incontro tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed i Sindacati della Polizia di Stato, Cocer Carabinieri e Guardia di Finanza, sulle iniziative legislative in corso di approntamento in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di Polizia con funzioni di controllo del territorio.
Con profonda amarezza riscontriamo che non sono state chiamate in causa le APCSM che rappresentano oggi circa il 30% dei Carabinieri iscritti.
30.000 Donne e Uomini in divisa che proprio alle APCSM hanno affidato la tutela dei loro diritti.
L’esclusione delle APCSM alla riunione di ieri costituisce non solo una limitazione dell’esercizio della rappresentatività (che è stata ampiamente riconosciuta loro dalla Legge 46/2022 e successivamente dal Decreto Legislativo 24 novembre 2023, n. 192.) ma anche la limitante rinuncia, da parte del Governo, all’ampia e qualificata collaborazione che le APCSM sono oggi in grado di fornire per la risoluzione delle criticità che affliggono il Comparto Sicurezza ed in particolare quelle correlate alla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica.
In considerazione alle tematiche trattate non è necessario avere la rappresentatività che serve, come cita la legge 28 aprile 2022, n. 46, per l’apertura della trattazione contrattuale ed eventualmente per i distacchi e permessi. Occorreva solo spirito di condivisione e cooperazione, per migliore il servizio del territorio e pertanto sarebbe stato giusto che partecipassero le APCSM iscritte all’albo.
Al di là di questo, non possiamo non apprezzare l’impegno espresso dalla Premier Giorgia Meloni del Governo nell’ assicurare una reale tutela nei confronti del personale delle Forze
dell’Ordine che quotidianamente si ritrovano a fronteggiare diversificate emergenze afferenti la sicurezza nel territorio nazionale.
Si avverte l’esigenza di inasprire le pene per coloro che nelle manifestazioni di piazza si rendano responsabili di comportamenti contrari alla legge.
Servono delle pene che scoraggino coloro che, nelle manifestazioni, si riuniscono con l’intento di scagliarsi contro le Forze di Polizia che si occupano di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.
Non è ammissibile che rimanga impunito chi aggredisce, minaccia e offende un Operatore di Polizia, come hanno avuto modo di sottolineare i partecipanti alla riunione, soprattutto a seguito degli scontri di piazza degli ultimi giorni a Firenze e Pisa.
Nel ribadire che la tutela dei diritti ed il benessere dei Carabinieri sono devoluti alle APCSM, siamo certi che il Governo non escluderà per il tratto a venire le APCSM dalla trattazione di tematiche che riguardano le condizioni lavorative del personale rappresentato dalle varie Organizzazioni Sindacali Militari.
Bisogna accettare il cambiamento.
Le scriventi APCSM si dichiarano da subito disponibili a qualsiasi confronto con le Autorità governative per il miglioramento delle condizioni lavorative dei propri Associati.