Nella mattinata di ieri, a Fara Vicentino (VI), un immigrato nord africano ha diffuso il panico tra i cittadini, aggirandosi in stato di alterazione psicofisica al grido tristemente noto di “Allahu akbar”.
Immediato l’intervento dei Carabinieri che hanno tentato di immobilizzare l’extracomunitario. Nella concitata colluttazione quest’ultimo è riuscito a sfilare la pistola ad uno dei Militari e a sparare contro un Agente della Polizia Locale giunta nel frattempo in supporto.
A questo punto i Carabinieri non hanno avuto scelta se non quella di rispondere al fuoco, uccidendo l’aggressore.
L’Agente della Polizia Locale è attualmente ricoverato in terapia intensiva con gravi ferite, tra cui una al torace.
Le scellerate politiche sull’immigrazione degli ultimi anni hanno determinato una situazione ormai incontrollabile, che mina la Sicurezza dei cittadini e degli operatori delle Forze dell’Ordine.
Gli afflussi illegali incontrollati ed i criteri di accoglienza dalle maglie troppo larghe hanno riempito i centri di accoglienza di eserciti di disperati, costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie inumane, e le nostre città di persone allo sbando, con nessuna possibilità di integrazione o sopravvivenza, se non quella di delinquere o trascinarsi ai margini della società, spesso abbandonandosi a gesti sconsiderati come quello di ieri.
Il bilancio di questa vicenda è di una persona che ha perso la vita, di un nostro Agente gravemente ferito e di un Carabiniere contro il quale, nonostante il coraggio e la correttezza con cui ha agito, la Legge impone ora di aprire un fascicolo per omicidio.
Il Sindacato Indipendente Carabinieri, nell’augurare una pronta guarigione al collega della Polizia Locale ferito e profonda vicinanza ai restanti colleghi, esorta l’attuale Governo a proseguire nella strada intrapresa di rimodulazione delle politiche dell’immigrazione e di investimento di risorse economiche per ripianare gli organici del Comparto Difesa e Sicurezza, per il bene dei cittadini e dei servitori dello Stato deputati alla loro difesa.
La Segreteria Nazionale del SIC